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Cagliari, la difesa fa acqua: è la penultima della Serie A per gol subiti

Statistiche impietose per il reparto arretrato rossoblù, davanti solo al Parma nel computo delle reti subite

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Difesa colabrodo? Forse definire così il quartetto cagliaritano che domenica, nella debacle casalinga contro la Fiorentina, era composto da Pisano, Ceppitelli, Rossettini e Balzano sarebbe francamente esagerato, anzi a dirla tutta significherebbe lavarsene le mani e non voler ricercare i perché delle troppe disattenzioni del reparto arretrato. Non siamo ancora giunti ad una “crisi difensiva”.

La partita perduta contro i viola recita di 4 reti subite da Cragno, la prima viziata da un possibile fuorigioco gigliato ma in particolare da una grossa incertezza dell’estremo difensore rossoblù, la seconda originata da un errore individuale di Ibarbo che ha perduto la palla, mentre la terza e la quarta causate da tentativi, alquanto discutibili, di fuorigioco dal limite del centrocampo. Chiamatelo pure suicidio.

Il Cagliari possiede la seconda peggiore difesa del campionato di Serie A, con 24 reti subite: dietro c’è solamente il Parma, ultimo in classifica e con un passivo di ben 32 segnature. È nel corso del primo tempo che la compagine cagliaritana non entra in campo con la dovuta concentrazione, e il più delle volte si trova a dover inseguire. Sono ben 15 i gol subiti nei primi 45’, in particolare 8 tra il 16’ e il 30’ (33%). Nella seconda frazione le cose migliorano, la difesa prende le misure all’avversario ma il più delle volte il miracolo della rimonta non avviene. Sono tuttavia quasi la metà, 8, le reti timbrate dalle compagini avversarie nei secondi 45’, per lo più nel periodo intermedio, 4 (16%). Solo in una circostanza i rossoblù sono riusciti a mantenere la porta inviolata: è stato in occasione dello scoppiettante 0-4 rifilato all’Empoli al Castellani. Nelle restanti gare il portiere cagliaritano ha dovuto raccogliere almeno un pallone dalla porta.

Quali potrebbero essere le soluzioni per rimediare un passivo minore nelle prossime gare? Innanzitutto adottare un fuorigioco più “ragionato”, vale a dire con la difesa chiamata ad arretrare di una decina di metri per evitare di dare il là a clamorose ripartenze avversarie. Ma soprattutto entrare sul terreno di gioco con la necessaria concentrazione, per fare in modo di essere i primi a siglare il gol e schiacciare gli sfidanti con le azioni in velocità tipicamente zemaniane.

La frase del tecnico boemo “L’importante è fare un gol in più degli avversari” va senza dubbio accettata, ma talvolta anche subirne qualcuno in meno potrebbe non essere poi così male. La classifica, e non solo le statistiche, ne beneficerebbero.

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