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Quando andare allo stadio torna ad essere una grande festa. A Cagliari si respira aria nuova

Entusiasmo e tanto pubblico

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Negli ultimi anni noi tifosi rossoblù abbiamo dovuto sopportare talmente tante di quelle scomodità e che andare allo stadio era diventato più una sofferenza che altro. Al confronto guardare la partita in Tv, al calduccio e seduti in una bella poltrona comoda, era una prospettiva molto più allettante. Ora sembra che il vento sia cambiato: era da tanto tempo che al Sant’Elia non si vedeva tanta gente (domenica contro la Sampdoria c’erano poco meno di diecimila spettatori) per una partita che non fosse con una big e ci sono un affetto e un calore tali da rendere piacevole andare a vedere la partita, nonostante finora la squadra di Zdenek Zeman non abbia raccolto tante gioie in casa. Soprattutto se pensiamo poi ai disagi che i tifosi sono comunque costretti a sopportare, come i prezzi esorbitanti nei bar, le lunghe file per entrare e la mancanza di strutture adatte a tenere al riparo le persone dalle intemperie (soprattutto quando arriverà la pioggia). E il merito va dato soprattutto alla società: come Tommaso Giulini ha più volte ripetuto da che è diventato presidente della società, l’obiettivo è quello di riavvicinare la squadra ai tifosi. Come? Attraverso un miglioramento delle strutture interne allo stadio, per quel che si può ovviamente, in attesa di avere un impianto che sia degno di tale nome, di promozioni rivolte alle famiglie e ai più piccoli, che finalmente si rifanno vive al Sant’Elia e, non ultimo, la cordialità dello stesso massimo dirigente, che è sempre disponibile a scambiare quattro chiacchiere con i tifosi (come, a onor del vero, ha sempre fatto anche Massimo Cellino).
Una bella atmosfera, dunque. Speriamo che ai diecimila di domenica si possano aggiungere presto gli altri supporters rossoblù che andranno ad occupare la Curva Sud, in via di apertura. Solo così tornerà veramente il dodicesimo uomo in campo: e chissà che allora non torni anche il Cagliari che vince.

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