Domani si affronteranno due squadre in salute, tornate in forma dopo un periodo di appannamento. I rossoblù vengono da un ottimo pareggio a Parma, positivo soprattutto per la prestazione a livello di gioco espresso, ultimo di una striscia positiva che dura da cinque partite, con due vittorie e tre pareggi; i partenopei invece sono reduci da una netta vittoria contro una delle big del campionato, l’Inter, e hanno guadagnato sette punti nelle ultime tre partite. Fattori che indicano che, con ogni probabilità , si assisterà a una partita vivace e vibrante, vista anche la rivalità tra i due club.
Dove può far male il Cagliari
Per la prima volta da diverse partite a questa parte, il centrocampo a tre dei rossoblù potrebbe trovarsi in superiorità nella mediana, almeno in certi frangenti. Infatti il 4-2-3-1 decisamente votato all’attacco di Benitez spesso lascia i due mediani senza sufficiente copertura, dato che i quattro davanti hanno primariamente il compito di farsi trovare nella metà campo avversaria nelle azioni d’attacco e nelle ripartenze. Se in fase d’attacco i terzini del Cagliari sapranno ripetere la buona prova di Parma, riuscendo a spingere oltre che coprire, allora la difesa del Napoli potrebbe andare in sofferenza (non a caso i gol subiti contro l’Inter sono arrivati da manovre sviluppate sulle fasce): decisiva allora potrà essere la qualità negli inserimenti di uno come Ekdal – se schierato, però, tra i tre mediani – e la qualità nell’ultimo passaggio a ridosso dell’area partenopea. I due centrali difensivi, inoltre, potrebbero trovarsi spesso nell’uno contro uno con i due attaccanti sardi, dato che i due terzini Maggio e Armero spingono molto, non sono irreprensibili nelle diagonali e nei movimenti difensivi – soprattutto il colombiano – e spesso si fanno cogliere impreparati.
Dove può soffrire il Cagliari
Il Napoli, come già detto, è squadra votata all’attacco, che porta costantemente quattro uomini d’attacco in fase offensiva: veloci nelle ripartenze, abili a portare pressing ai portatori di palla per rubarne il possesso e ripartire a fionda. A questi spesso si aggiunge uno dei due terzini, entrambi veloci e con grandi doti aerobiche e di resistenza. Curiosa sarà la scelta dei mediani da parte di Benitez: al quasi scontato utilizzo di Behrami, fondamentale nelle coperture, potrebbe aggiungersi (così come contro l’Inter) la presenza di Dzemaili, un giocatore abilissimo nel creare superiorità numerica inserendosi centralmente e arrivando spesso al tiro. Un’arma a doppio taglio, che però potrebbe rivelarsi decisiva. Inoltre, l’esperienza e la qualità di rapace d’area di un giocatore come HiguaÃn potrebbe prevalere sull’inesperienza di Oikonomou o Del Fabro, uno dei quali sarà chiamato con ogni probabilità a sostituire lo squalificato Rossettini. Attenzione ance ai due esterni alti, Callejon e Mertens: Nainggolan ed Ekdal (o Dessena) dovranno essere bravi a seguirli nei loro movimenti ad accentrarsi, e i due centrali difensivi rossoblù altrettanto abili a scalare in tali circostanze.
Partita difficile, ma il Cagliari ha le sue armi. Finora ha perso in casa solo con il Bologna, e ci sarà il tutto esaurito (sebbene riguardi solo la Curva Nord e parte della tribuna).
E come sempre, forza Cagliari!