Il Cagliari non segna da 3 partite di fila, un digiuno che in campionato non capitava da dicembre, da quel girone d'andata terrificante in cui i rossoblu hanno racimolato una sola vittoria su 19 gare. Poi il cambio di rotta, da cui sono arrivati più punti e quindi più gol.
Ora c'è di nuovo una carenza in zona offensiva, non solo in termini di reti però, ma anche di occasioni create. Non inganni nell'ultimo match la traversa di Pavoletti, perché è stata l'unica vera occasione che ha avuto il Cagliari nei 90' giocati contro il Milan, ma anche contro Spezia e Lazio si è fatta una fatica tremenda lì davanti. Un andamento che sta iniziando a preoccupare, perché va di pari passo con il rendimento di Joao Pedro, il totem della squadra, che in quest'ultimo periodo si è inceppato.
Se il numero 10 entra in crisi lo segue anche la squadra, nonostante in alcuni casi Pereiro e compagnia abbiano compensato in termini di marcature, ma ad un certo punto non basta più. Il Cagliari ruota intorno alla figura del brasiliano, ma questa dipendenza ora come ora si sta rivelando pericolosa. Pavoletti, Keita, Pereiro sono tutti giocatori diversi tra loro, ma non c'è un vice Joao Pedro, e non a livello di tecnica o leadership, quanto di caratteristiche: un attaccante capace di essere un bomber ma anche un regista offensivo allo stesso tempo è competenza solo di Joao, per quanto gli altri siano importanti.
Mazzarri però non può aspettare il ritorno del suo uomo migliore, ma bisogna trovare una soluzione a livello di gioco. O cambiando modulo, passando a un Cagliari più offensivo, con tre attaccanti, come si è visto diverse volte a gara in corso, oppure spostando un centrocampista più avanti, come ad esempio Marin, che ha doti di inserimento e di percussione, per non lasciare l'attacco in balia di sé stesso. Accorgimenti semplici, nulla di elaborato, tenendo conto anche dell'equilibrio della squadra, che viene prima di tutto.
Anche perché adesso c'è il rush finale, servono almeno una decina di punti per salvarsi, e serve quindi il miglior Cagliari della stagione. Servono gol in poche parole, e se non arrivano da Joao Pedro devono arrivare da qualcun altro. Un passaggio a vuoto può capitare anche al giocatore migliore di una squadra, sia chiaro, ma allora serve un piano alternativo per poter sopperire a tutto ciò. A Mazzarri il compito di trovarlo.