Di Francesco verrà riconfermato. Dopo la sconfitta contro il Genoa, la sesta di fila in campionato, il Presidente Giulini ha parlato nel dopo gara, ribadendo assoluta fiducia per il suo allenatore e annunciando di aver rinnovato il contratto del mister fino al 2023. C'è dunque volontà di proseguire sulla stessa strada, per il bene del progetto.
Ma vista la classifica, che dice 14 punti, tradotto terzultimo posto (a solo +2 dal Crotone ultimo), ci si chiede se questa possa essere veramente la scelta giusta. Club come Parma e Torino, immischiati come il Cagliari nella zona retrocessione, non hanno esitato a cambiare guida tecnica. Solo il tempo li potrà dare ragione. Ma per quanto riguarda i rossoblu il discorso è un altro.
Di Francesco è arrivato in Sardegna per provare a creare qualcosa di nuovo, un progetto a lungo termine. Sarebbe dunque prematuro esonerarlo al primo vero problema, cioè la situazione di adesso, quando resta un girone intero da giocare e una classifica comunque corta ed equilibrata. Il mercato poi è stato fatto a misura del mister, nonostante manchi un regista e lo si stia cercando. Ma Duncan e Nainggolan sono stati voluti fortemente dall'allenatore, per cui se lo si dovesse sollevare dal suo incarico oggi, si resterebbe con una squadra allestita per un tecnico che non c'è più.
Si potrebbe creare un terremoto che rischierebbe di destabilizzare ancora di più l'ambiente. Una cosa è cambiare mister a mercato iniziato, per dare tempo a quello nuovo di richiedere determinati giocatori, un altro paio di maniche è invece ripartire da zero a una settimana dalla fine della sessione invernale, quando ormai le operazioni si stanno concludendo. Quindi, anche per questo, sarebbe più sensato continuare sulla stessa strada sperando in una svolta.
Certo, la situazione è tutt'altro che tranquilla, lo spettro della Serie B a questo punto c'è, ma si può ancora recuperare, lo dice la classifica. Il Cagliari si divide la terzultima posizione insieme al Toro che è avanti per differenza reti, poi a 18 punti ci sono Genoa, Spezia e Udinese. Sono 4 lunghezze di differenza, non è un abisso. Il Presidente vuole credere fino all'ultimo in Di Francesco, si rende conto che un esonero potrebbe solo peggiorare le cose, anche perché sarebbe un salto nel vuoto. Di Fra conosce i suoi giocatori, per cui è lui che meglio di tutti può capire come risollevare questa squadra.
C'è un nuovo girone, altre 19 partite, non è poco. Giulini ha fatto una scelta sicuramente coraggiosa e magari anche rischiosa, ma quantomeno netta. L'anno scorso esonerò Maran dopo una stagione altalenante, chiamò Zenga ma le cose non cambiarono di molto. Ora invece non vuole ritrattare, si tiene Di Francesco e gli rinnova pure il contratto. In un calcio, quello italiano, dove si cambiano molti allenatori perché "non c'è tempo", soprattutto nelle piccole realtà , questa volta si va controcorrente. I progetti sono così, piacciano o non piacciano vanno seguiti con fiducia. E unità .