Dopo Parma-Cagliari si sono lette varie “campane” sulla prestazione dei rossoblù in occasione del centenario della squadra emiliana.
Un tempo per informarsi c’erano solo i quotidiani su carta, quelli che comunque ancora oggi vanno per la maggiore, e solo comprando quelli ci si poteva fare un’idea di come poteva aver giocato la prima squadra della Sardegna. Oggi l’offerta è molto più ampia, e anche se in alcuni casi la qualità lascia a desiderare, ci sono molte più persone con tesserino di giornalista o senza che possono dire la loro, ergendosi a esperti del settore.
Quello che è successo dopo Parma-Cagliari da l’idea del concetto sopra espresso. La stampa cartacea e la stampa web hanno dato dei pareri fortemente contrastanti sul pareggio senza reti della squadra di Lopez, così che quei pochi che non hanno visto la partita in tv che idea si saranno fatti?
Penseranno che il Cagliari è in gran ripresa, come raccontato dai quotidiani isolani più autorevoli e storicamente presenti sul mercato (non c’è bisogno di nominarli), che hanno narrato di una prestazione caparbia e attenta, e di una squadra che solo per un palo non è riuscita a far bottino pieno, oppure che come al solito è stata immessa la solita formazione iniziale sbagliata dal mister e che si è pensato solo a difendere il pareggio senza tentare di osare qualcosa di più redditizio del punticino?
La Babele dell’informazione è una buona cosa per il pluralismo delle opinioni, ma rischia di mettere confusione a chi vi attinge per prendere informazioni, così che il risultato è di non farsi un’idea precisa oppure, peggio, farsi un’idea generale della situazione raccontata che non è la propria, a seconda della fonte di informazione generalmente usata. Caso che spesso porta ad avere inconsciamente la stessa opinione del media che si usa per restare informati su un determinato argomento.
Parlando più semplice, diciamola in questo modo: c’è chi il Cagliari lo difende a prescindere, perchè magari si è molto vicini alla società, e dunque è sempre bene chiudere un occhio ed esaltare i momenti buoni come si fosse un ufficio stampa, e invece chi critica, sempre e a prescindere.
Come in politica: se il partito avverso al tuo (per assurdo) fa una legge che abolisce tutte le tasse per tutti, lo criticheresti lo stesso perchè andresti a dire che lo fa per pubblicità. E chi se ne frega se non paghi più le tasse, tanto hanno sempre torto. Gli altri.
In parole povere, il Cagliari ha deluso o meritato a Parma? Bella domanda...
Proviamo a fare alcune considerazioni che non sono ipotesi ma fatti ben precisi:
1. Per la seconda volta in questo campionato non si è subita neppure una rete. Considerando il curriculum difensivo di questa stagione è un successo.
2. Il Cagliari ha gestito bene la gara nonostante tre assenze pesanti come Ibarbo, Pinilla e soprattutto Conti, e nella ripresa ha comandato il gioco per lunghi tratti.
3. Il Cagliari non può vincere tutte le gare bombardando i portieri avversari perchè non si chiama Real Madrid, Barcellona o Bayern.
4. Generalmente non si gioca da soli ma esiste anche una squadra di 11 avversari, che a volte potrebbero giocare meglio, e che in questo caso si chiamavano Parma, alias una delle squadre più in forma dell’ultimo periodo (ricordare la recente quasi vittoria in casa dell’Inter), che ha tirato in porta poco o niente.
Fatte queste precisazioni, a prescindere da ciò che si è letto, in stampa cartacea o su web, ognuno si faccia la propria idea, con la propria mente e senza condizionamenti altrui.
La “too much information” degli anni duemila rischia di far perdere il contatto con la realtà.