Che la gara di Torino contro la Juve fosse difficile, già lo si sapeva in partenza. E come avviene in questi casi, cioè quando perdi contro una big, con assenti come Godin e Nandez fermi ai box e per giunta in trasferta, curarsi le ferite il giorno dopo risulta forse meno difficile di altre occasioni.
Contro i Campioni d’Italia, se serviva averne la certezza, è infatti parso chiaro a tutti l’attuale stato di forma dei rossoblu quando si affrontano le corazzate. Ancora si soffre tanto.
Poco male a livello di classifica, con la rosa di Di Francesco ferma all’undicesimo posto nonostante tutto, ma già dalla prossima gara serve una sterzata. Vincere aiuta a vincere e battere il Verona in casa (mercoledì ore 17:30) nel turno di Coppa Italia, sarebbe arrivare alla prossima gara di campionato in casa con lo Spezia carichi a mille in un match da centrare a tutti i costi.
Se contro le grandi squadre è “concesso” rientrare a casa senza punti e senza farne un dramma, le prossime due partite del Cagliari valgono 6 punti d’oro sia per il cammino in coppa, sia per tenere alto il ruolino di marcia in campionato.
Lasciare punti per strada, come per ora è successo contro squadre come Atalanta o Juventus ci può stare, ma in casa con Verona e Spezia, il Cagliari può (e deve) mostrare la maturità di misurarsi con realtà più alla sua portata e strappare i punti necessari per colmare le carenze di risultati nelle sfide impossibili come quella di Torino.
Alcuni la chiamano “occulta compensatio”e cercare di applicarla non sarebbe male.
Dopo queste due gare infatti, il calendario recita: Verona (in Veneto), Inter (in Sardegna) e Parma (in Emilia).Tutte partite complicate a vario titolo e per motivi diversi.
Ecco perché, seguendo i moniti del mister pescarese, i rossoblu dovranno arrivarci col massimo dei punti possibili. Se poi di mezzo c’è anche la coppa Italia, tanto vale ragionare “a strascico” e tenersi i punti a casa.
Il naturale esito di una eventuale vittoria contro il Verona, sarà scendere in campo con lo Spezia ancora più smaliziati e vogliosi di ripetersi.
I risultati sono importanti e creano le basi per costruirne degli altri, e questo Cagliari (cantiere aperto) ha bisogno proprio di questo tipo di continuità per assomigliare sempre più al credo di mister Eusebio e trovare l’identità tanto auspicata dalla sua rivoluzione tecnica.
Con un probabile turnover dunque, anche se non massiccio, l’ossatura degli undici contro l’Hellas assomiglierà parecchio a quella contro lo Spezia.
Il banco di prova resta la tenuta, sia fisica che mentale, in questa settimana davvero tosta e piena di impegni.
La reale voglia di fare questi 6 punti, sarà la cifra esatta che dirà se sarà un Cagliari cinico o sciupone, motivato o superficiale.
Il campo parlerà per tutti.