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Linea difensiva, serve più coraggio

Paura, passività e poca aggressività: ecco cosa non va nella difesa del Cagliari

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Niente da fare, il Cagliari non riesce ad inanellare la terza vittoria consecutiva e torna da Bologna con due gol realizzati, tre incassati e tante riflessioni da fare sulla propria fase difensiva. Anche un inviperito Di Francesco ha sottolineato nel post gara che al momento la formazione isolana pare seguire bene i dettami offensivi richiesti dal tecnico ma un po’ meno quelli difensivi, tanto da aver subito dei gol ampiamente evitabili con un pizzico di coraggio e concentrazione in più.

Forse la prima delle tre situazioni incriminate è quella maggiormente “perdonabile”, perché Barrow - con troppo spazio invero - fa tutto bene, sia la sua classica giocata a rientrare, poi la doppia finta per disorientare il diretto marcatore e infine il tiro, il quale si spegne direttamente all'incrocio dei pali. Nemmeno Cragno può far nulla ed è tutto dire, viste le straordinarie prestazioni sfoderate ultimamente dal portiere azzurro. La seconda e la terza marcatura tuttavia non sono altrettanto geniali e sono viziate da due gravi errori della difesa isolana. 

In  particolare, nell’occasione trasformata in oro da Soriano, il trequartista felsineo ha avuto vita facile a penetrare tra le maglie della retroguardia del Cagliari sfruttando un enorme corridoio apertosi alle spalle del centrocampo: a quel punto i difensori, lontanissimi e schiacciati quasi all’interno dell’area di rigore, non sono più riusciti ad accorciare. Il resto è storia. Lo stesso errore, anche se di gravità minore, si rivede in circostanza del gol del 3-2: Barrow rientra ancora da sinistra verso destra ma stavolta non finta, fa invece partire immediatamente un tiro potente e angolato che beffa nuovamente Cragno. Troppo però lo spazio lasciato dai difensori rossoblù anche in quella situazione: Di Francesco ed il suo staff dovranno lavorare parecchio sulle uscite dalla difesa per risolvere al più presto il problema di mancanza di “coraggio”, di aggressività, che in alcuni momenti della partita affligge il Cagliari.

Per fortuna ci sono anche delle buone notizie: Diego Godin, nonostante qualche sbavatura di troppo commessa in gara, migliora fisicamente allenamento dopo allenamento e tra non molto sarà certamente in grado di prendere per mano la linea difensiva a quattro del Cagliari, molto diversa per comportamento da quella che ha guidato per anni in casa Atletico Madrid, sotto lo sguardo di Simeone padre, e lontana anni luce dal sistema a tre utilizzato la scorsa stagione dall’Inter.

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