Il Cagliari dà continuità alla vittoria contro il Torino battendo 4-2 il Crotone in una gara da montagne russe: una prestazione in cui emerge il gioco offensivo portato da Di Francesco ma che sottolinea ancora le lacune in difesa dei rossoblu. Analizziamo cosa è andato e cosa invece no nel successo sulla squadra di Stroppa.
Pregi - Sicuramente la forza di reagire dopo il vantaggio avversario, come successo anche contro il Toro, a dimostrazione che il carattere non manca.
Altra nota positiva è l'out destro, ancora una volta, con l'asse Zappa-Nandez che brucia l'erba: stavolta è il classe '99 che si incarica di fare l'assist, decisivo per il 3-2 firmato da Sottil. Già , Sottil, che trova il primo gol in Serie A e incorona una prestazione quasi perfetta. Di Francesco gli ha dato fiducia e il numero 33 lo sta ripagando appieno.
Dopo Zappa e Nandez funziona anche la coppia Joao-Simeone, in gol entrambi e sempre più gemelli del gol come l'anno scorso. Nel complesso invece ha funzionato il centrocampo, che ha fatto filtro e ha costruito tanto: finalmente si è visto il vero Marin, con l'auspicio che non sia un fuoco di paglia ma un inizio. Il rumeno è entrato nel vivo del gioco e sta acquisendo i ritmi del calcio italiano.
I gol non mancano a questo Cagliari, segna anche Lykogiannis, sono 10 in 5 partite. Si è vista una manovra fluida, con tre passaggi più volte si è andati in porta, e tutti gli uomini partecipano all'azione. Infine il lusso di avere Ounas che parte dalla panchina.
Difetti - Ancora una volta il Cagliari parte rilassato, e infatti prende gol dopo solo un quarto d'ora da Junior Messias. Una costante preoccupante a cui bisogna mettere un freno al più presto: il lavoro sta tutto nella testa e nell'approccio alla gara, Di Fra lo sa e infatti cercherà di trovare un rimedio.
Nonostante l'arrivo di Diego Godin, difensore di livello internazionale, si registrano ancora troppi scricchiolii e buchi nella difesa rossoblu, che è andata in affanno anche contro un Crotone in dieci. I gol presi da inizio campionato sono 12 in 5 partite, troppi per chiunque.
Si lascia ancora troppo spazio sulle fasce, con Zappa e Lykogiannis che attaccano ma poi inevitabilmente scoprono il loro fianco, dove si infilano gli avversari. È il prezzo da pagare per il gioco di Di Francesco, a tratti zemaniano, che piaccia o no.
Per quanto riguarda la fase offensiva invece, il Cagliari doveva chiuderla prima, l'ha ripetuto anche il mister nel post gara. Troppe occasioni non capitalizzate, contro il Crotone magari ti va bene, ma una squadra superiore avrebbe fatto pagare a caro prezzo la leggerezza sotto porta.
L'importante è che sia superato l'inizio difficile segnato da un pari e due sconfitte: ora i rossoblu sono a 7 punti ma soprattutto sono più tranquilli. Non si sa dove questo Cagliari possa arrivare, ma c'è la sensazione che possa nascere davvero qualcosa di buono.