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Cagliari, un mercato tra luci, ombre e belle speranze

Il punto della sessione estiva

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È stato un mercato un po' pazzo, come quasi tutti gli altri del resto. Ma questo in particolare, perché segnato dal Covid. È stato dunque un mercato più povero, più corto e più incerto. Per il Cagliari è stata un sessione col botto per certi versi, con l'amaro in bocca per altri, e anche con qualche speranza per il futuro. 

Il colpo ad effetto è stato senza dubbio quello di Diego Godin, uno dei difensori più forti dell'ultimo decennio, arrivato a costo zero dall'Inter ma con un ingaggio pesante. Il leader difensivo che ci voleva per un reparto dove le lacune sono state molte nel corso degli anni. Un altro uruguaiano che farà storia. 

Il secondo acquisto per importanza è stato quello invece di Razvan Marin: rumeno, ex Ajax, sponsorizzato da George Hagi. In Olanda non ha lasciato il segno, si spera lo possa fare a Cagliari. Di Francesco lo ha collocato in cabina di regia, ci vorrà ancora del tempo perché si adatti, ma le qualità ci sono.

Infine il colpo last minute Adam Ounas dal Napoli in prestito: già da tempo si parlava di lui, ma nelle ultime ore di mercato il suo nome ha preso vita per davvero e al fotofinish è diventato un nuovo giocatore rossoblu. È l'esterno d'attacco che chiedeva a gran voce Di Fra: veloce, tecnico, che sa saltare l'uomo, fantasioso. 

La delusione più cocente non può che essere legata alla trattativa Nainggolan: una teleonovela durata mesi, con il Ninja che sembrava sempre più vicino al ritorno nell'Isola, ma alla fine non si è trovato l'accordo con l'Inter, che valutava il cartellino del belga 10-12 milioni, mentre il Cagliari ne offriva 7 più Ladinetti come contropartita tecnica. Sarà per l'anno prossimo, forse. Di Francesco, che lo voleva fortemente per metterlo al centro del suo progetto, dovrà fare a meno di lui. 

Oltre Nainggolan, ci si aspettava di acquistare un altro terzino destro, visto che su quella fascia in difesa il solo Zappa e Faragò adattato non bastavano. Non è arrivato nessuno tra Sabelli, Bruno Peres e compagnia, amen, ma forse un altro rinforzo in quella zona ci voleva. 

E poi i giovani: Luvumbo, Tramoni, Brkic, Zappa, Tripaldelli e Sottil. Dal'99 in giù, per una squadra che punta a costruirsi un solido futuro. Bisogna vedere adesso quanto giocheranno, per loro questo sarà inevitabilmente un anno di transizione. Zappa e Sottil hanno già esordito, lo spazio ce l'avranno per fare bene, come anche Tripaldelli magari, un nuovo Pellegrini. Invece per gli altri si vedrà, ma non c'è fretta vista l'età. 

Le cessioni sono state diverse: hanno lasciato Farias, Rafael (svincolato) e Deiola in direzione Spezia, poi Ionita al Benevento, Despodov in prestito al Ludogorets, Romagna al Sassuolo. Gli esuberi però non sono pochi: Ragatzu, Bradaric, Ceppitelli, Birsa, Cerri resteranno qui, e chissà che alcuni di loro non possano tornare utili a Di Fra. 

Ladinetti, uno dei canterani più promettenti, è stato girato all'Olbia per crescere, una prassi che va avanti ormai da tempo per quanto riguarda i giovani del vivaio. 

È stato un mercato da 6, nonostante il non ritorno del Ninja. I big sono restati tutti, e già questa è una vittoria. La difesa con Godin si è rinforzata, ma a centrocampo si è perso qualcosa nelle seconde linee. Ounas è un bel profilo per l'attacco, la piazza se ne accorgerà. Forse ci si aspettava qualche figura più esperta e non così tanti giovani, il Cagliari è uno degli organici con l'età media più bassa del campionato, ma non gliene si può fare di certo una colpa. Per una volta si sta costruendo una squadra non per l'immediato, come l'anno scorso, ma per il futuro. Bisognerà aspettare un po' per raccogliere i frutti. 

 

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