Il Cagliari esce con le ossa rotte dl Ferraris contro la Samp, al termine di una gara in cui i rossoblu vengono dominati dalla formazione blucerchiata: forse si è pagato il troppo turnover e la stanchezza dei giorni scorsi, ma stavolta è mancata proprio l'anima.
Non è andato bene praticamente nulla. I sardi sono scesi in campo molli, senza mordente, finendo in poco tempo soggiogati dal gioco di Ranieri. La difesa è stato il vero problema. L'anno prossimo bisognerà svernare qualcosa lì dietro, perché Pisacane ha ormai i suoi anni e si fanno sentire. Il Cagliari ha confermato grosse lacune difensive sebbene ultimamente non avesse subito un gran numero di gol. Questa volta però tutti i limiti della retroguardia sono venuti fuori.
I singoli hanno potuto fare ben poco per salvare la squadra. Il turnover col senno di poi è stato eccessivo, Joao Pedro magari aveva bisogno di rifiatare ma se manca già Nainggolan allora è dura in partenza. Senza il Ninja i rossoblu non sono gli stessi, la loro dipendenza dal numero 4 si è vista tutta. Il gioco è stato terribilmente lento, la manovra macchinosa e la consistenza in attacco quasi nulla. Un dato che fa molto riflettere: è la quarta gara consecutiva in cui il Cagliari non va a segno. Troppo.
Ionita ha deluso, come anche Ragatzu, ma è stata una sconfitta di squadra, non dei singoli. Ormai gli isolani hanno perso le motivazioni per lottare per qualcosa di più di una semplice salvezza. Come finirà questo campionato, bisognerà lasciar lavorare Zenga in tranquillità per aggiustare la macchina che ha finito la benzina.
Quello però che è mancato più di tutto è stata la mentalità . Non si può entrare in campo con quel tipo di approccio e non si può concedere quello che si è concesso con così tanta superficialità .
Gli errori sono sempre gli stessi, sembra che il Cagliari non riesca a ripartire dai suoi passi. Zenga ha diverse colpe stavolta perché sbaglia gli uomini e perché non trasmette l'intensità giusta ai suoi. Ci sarà tempo, l'anno prossimo, per migliorare. Ma adesso la situazione è veramente difficile, non in termini di salvezza, perché quella arriverà , ma in termini di anima.