Se n'è appena andato mezzo campionato, e il Cagliari non ha potuto concluderlo nel migliore dei modi. Si è chiuso con 4 sconfitte di fila, un po' troppe per chiunque, anche se le sfidanti si chiamano Juventus, Lazio e Milan.
È stato un girone d'andata altalenante, ma sorprendente, perché mai nessuno (o quasi), nelle più rosee previsioni, avrebbe potuto sperare in una squadra che rimane sesta in classifica dopo 19 gare, a +4 dalla settima.
È stato un Cagliari inizialmente da incubo, con quei due KO in casa contro Brescia e Inter, ma che poi ha saputo risollevare la testa e inanellare 13 risultati utili consecutivi, entrando nella storia. È stato l'anno di Joao Pedro, che tra agosto e dicembre è arrivato in doppia cifra, eguagliando il record di Riva dopo 15 turni.
Non è stata però fino a qui la stagione di Cragno e Pavoletti, costretti a fermarsi ai box da questa estate, e ancora aspettano di tornare in campo. Gli uomini di Maran però hanno saputo attingere da nuova linfa, soprattutto grazie a quel centrocampo di livello internazionale: Nandez, Rog e Nainggolan, da cui passano i sogni dei rossoblu.
Durante questa prima parte di Serie A i sardi hanno dimostrato di potersela giocare con chiunque, affacciandosi addirittura sulla zona Champions, ma illudendosi di poterci restare. La salvezza ormai sembra archiviata, ora resta da capire cosa fare: se accontentarsi di un girone di ritorno tranquillo, oppure, com'è prevedibile, rischiare il tutto per tutto mettendo mano al portafoglio durante questo mercato invernale e rinforzare la rosa con un paio di colpi di livello, per inseguire l'Europa.
I segnali adesso indicano un Cagliari stanco, calato fisicamente e con la testa ancora alla gara con la Lazio. L'exploit di JP10 e il cuore di Simeone non sono eterni, come anche Klavan e Pisacane, e nella catena di destra occorre un nuovo innesto per portare freschezza.
Il passaggio da un entusiasmo alle stelle al clima depressivo attuale poi ha fatto il resto, con la piazza che forse non ha compreso la reale dimensione di questa squadra, che può essere da Europa, come anche no.
Il campionato ha detto chiaramente che il Cagliari si merita la posizione attuale, ma che, ora che si è scesi sulla terra, bisognerà combattere ancor più di prima per difenderla.