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Se così è, lo sia sempre e per tutti

Il regolamento per il tempo di recupero di Cagliari-Lazio è stato applicato alla lettera, ma non sempre si utilizza un metro così rigido

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Quel numero 7, segnato sulla lavagnetta luminosa del quarto uomo, resterà impresso nelle menti dei tifosi cagliaritani per molto tempo, almeno fino a quando non si azzererà tutto dalla gara contro l'Udinese, sabato prossimo, da cui i rossoblu di Maran dovranno ripartire come se non fosse successo nulla.

Un recupero monstre, che però, come spiegato dal Presidente Giulini ai microfoni di Sky nel dopo partita, non avrebbe rubato nulla al match, stando alle spiegazioni del direttore di gara e dei suoi colleghi. 2 minuti per le 4 sostituzioni, fatte prima del 90', e un minuto per ogni volta che i sanitari sono entrati in campo, ovvero 5 volte, e infine, quei 30 secondi per Deiola che entra al posto di uno stremato Nainggolan, che hanno fatto la differenza, visto che la rete di Caicedo è arrivata a 7' 26". Ma l'amarezza resta comunque tanta, e anche la polemica.

Già, perché 7 minuti sono comunque troppi, se si pensa che non è stato un secondo tempo molto spezzettato, ma più che altro fluido e giocato all'inglese, e poi, soprattutto, in cui non è stato utilizzato neanche una volta il VAR. La Serie A ormai si è abituata a recuperi anche di 9 o più minuti con l'introduzione di questa novità tecnologica, ma nella gara contro la Lazio sono sembrati eccessivi proprio perché non c'è stato alcun episodio dubbio da verificare al monitor. Quello che ha colpito Giulini e altri addetti ai lavori, è stata la rigida applicazione del regolamento, che non sempre è seguito così rigorosamente, ma in diverse occasioni si concede meno, chiudendo un occhio.

Non è stato il caso del Cagliari, che ha scontato ogni secondo perso, come se il giudice della gara fosse Minosse e non Maresca, e la Lazio ha ringraziato. Se così dev'essere però, che allora lo sia sempre per tutti, perché la legge non valga solo per i sardi, ma anche per le altre squadre. O si prende la via del buon senso, o si applica alla lettera il regolamento, ma che sia equo per tutti, e non a seconda della gara o del club.

Una domanda infine, è lecito farsela: a parti invertite, si sarebbe concesso un simile recupero? La risposta sembrerebbe più vicina al no che al sì.

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