Il percorso che ha portato il Cagliari nell’attuale posizione di classifica fonda la propria origine su un gruppo unito e capace di elevare il rendimento di ogni singolo componente della rosa. Alcune individualità attualmente spiccano sulle altre, Nainggolan, Rog e Nandez in mediana, Joao Pedro e Simeone in avanti, Olsen tra i pali, Pisacane, Pellegrini e Klavan in difesa.
Il corazziere estone, dopo aver indossato la maglia gloriosa del Liverpool, ha deciso nella passata stagione di cimentarsi con il campionato italiano. Meta d’arrivo un Cagliari alla prese con la lotta per non retrocedere, guidato da una dirigenza giovane e ambiziosa.
A distanza di un anno, la truppa allenata da Maran, sulle ali dell’entusiasmo e forte di risultati brillanti e convincenti, non smette di stupire migliorando di partita in partita.
L’innesto del recuperato Klavan, complice lo stop di un comunque positivo Ceppitelli, ha portato in dote nel cuore della retroguardia, esperienza, abilità nel gioco aereo e un mancino educato. Quest’ultima è una peculiarità preziosa, che consente rapide ripartenze e l’impostazione valida della manovra bypassando il regista.
Al riparo da eccessivi, inutili e prematuri trionfalismi, lo stesso allenatore rossoblù non smette di ricordare come ci siano ancora ampi margini di miglioramento nei singoli ed a livello collettivo. Obiettivi da raggiungere attraverso etica e professionalità, ovvero quelle doti che indiscutibilmente appartengono ad un calciatore come Klavan.
Quando al riparo dagli acciacchi fisici infatti, il difensore estone è una pedina a cui è difficile rinunciare, un perfetto puntello all’interno di uno rosa che nelle prossime sfide contro Lecce in trasferta e Sampdoria tra le mura amiche, vuole allungare la striscia positiva.