La partita d’esordio del nuovo e ambizioso Cagliari targato Giulini, se da un lato ha opposto alla formazione rossoblù una compagine di categoria inferiore e un test relativamente attendibile, dall’altra ha offerto dei motivi di riflessione che necessariamente dovranno passare il vaglio di diversi e provanti esami futuri.
L’attacco nonostante un centrocampo che offre notevole quantità e importanti qualità, ha faticato nel servire inviti interessanti per il totem Pavoletti. L’attaccante livornese, non a sorpresa, recepita l’antifona, ha indossato elmo e scudo interpretando una gara da vero uomo squadra.
Diversi ripiegamenti in fase difensiva hanno consentito di sopperire senza grossi problemi all’inferiorità numerica conseguente all’uscita avventata di Rafael. Non solo, i continui movimenti su tutto il fronte d’attacco hanno permesso, vedi il goal di Rog, il puntuale inserimento dei mediani.
Uno spartito eseguito con professionalità e abnegazione, in attesa che il gioco e gli schemi dettati da Maran vengano pienamente recepiti, alimentando il motore di una squadra che dovrà necessariamente coinvolgere con continuità uno dei protagonisti indiscussi delle ultime stagioni.
Dai piedi e dalla testa di Pavoletti sono passati i goal che hanno consentito il mantenimento della categoria. Nella stagione che verrà, l’ariete rossoblù è chiamato a finalizzare la mole di lavoro che il Cagliari appare in grado di incrementare rispetto a quanto fatto nel recente passato. Confermando così a suon di goal lo stesso Pavoletti nel giro della Nazionale guidata da Roberto Mancini, offrendo nel contempo quelle gioie necessarie a trascinare compagni e tifosi verso nuovi, ambiziosi e insperati traguardi.