Il Cagliari ha potuto raggiungere l’obiettivo imprescindibile della salvezza grazie all’apporto cruciale di interpreti determinati. Un contributo di livello caratterizzato da affidabilità, costanza, leadership e l’indubbia capacità di trascinare l’intero gruppo.
Cragno è oramai una certezza indiscutibile della formazione guidata da Maran, ma anche e soprattutto del calcio italiano. Infatti alla pari di Donnarumma e Meret rappresenta il presente e il futuro di una scuola che sembra aver invertito un trend che non rendeva merito ai fasti del passato.
Nell’ultimo match con il Genoa, valso la permanenza matematica nella massima serie, Cragno ha sfoderato l’ennesima prestazione da incorniciare, svilendo ogni iniziativa avversaria.
Una performance che avrebbe consentito di mantenere con merito la porta inviolata, ma che ha dovuto subire sul finale il penalty siglato da Criscito dopo l’intervento sfortunato di Bradaric.
Un percorso complessivo oramai consolidato, che ha portato con merito il portiere toscano sotto la lente d’ingrandimento di molteplici club alla ricerca di un estremo difensore di sicuro affidamento.
Una sua conferma in rossoblù tuttavia appare come il primo e irrinunciabile tassello, utile al raggiungimento di una nuova e ambita dimensione. Cragno infatti restituisce la chiara impressione di come il proprio percorso di crescita sia appena agli albori, ipotizzando un futuro ancora più brillante e in grado di trascinare con entusiasmo e certezze, il resto della squadra verso nuovi e importanti standard di rendimento.