“Cambio, cambio, cambio di mentalità. Voglio voglio un'altra possibilità”. Così recita un passo di “Cambio” dei Negrita, il cui testo - se confrontato ad una situazione calcistica - ricorda un po’ le ultime tre settimane vissute dal Cagliari.
Sono stati venti giorni sull’ottovolante, nei quali si è passati dal sentire l’odore della zona retrocessione con il Parma al vincere contro la terza in classifica, l’Inter, dominando la partita. Nel mezzo la trasferta di Genova, ben giocata al netto delle assenze pesantissime e dei due ragazzini della Primavera che si è stati costretti a schierare accanto a Pavoletti.
Ciò che rimane dopo tre buonissime prestazioni del genere, con l’apice toccato venerdì, e due vittorie sono sì i 6 punti ma soprattutto la percezione di un cambio di atteggiamento evidente che ha accompagnato il rientro dei numerosi giocatori infortunati.
Meno paura, più coraggio è un pizzico di sana “follia” sono gli ingredienti che Maran ha mescolato per alzare i giri del motore della squadra. Un po’ quello che tutto l’ambiente chiedeva e aspettava da tempo, semplicemente un cambio di mentalità capace di riaccendere la scintilla tra pubblico e calciatori che a Cagliari ha sempre fatto la differenza.
Ora però, nonostante il momento sia piuttosto positivo, non è il caso di adagiarsi sugli allori: a Bologna ci si aspetta una conferma perché non vincere al Dall'Ara equivarrebbe a gettare al vento quanto finora fatto e sarebbe un vero peccato capitale. Vincere aiuta a vincere e il Cagliari adesso non vuole fermarsi.