A poco più di ventiquattro ore dal fischio iniziale della sfida tra Cagliari ed Inter di venerdì sera alla Sardegna Arena, il tecnico Leonardo Maran sembrava avere già chiaro non solo l’esito dell’incontro ma anche tutti quegli elementi la cui sinergia avrebbero portato alla prestazione perfetta.
Infatti il Mister trentino sin dalle prime battute in sala stampa aveva evidenziato la necessità di produrre una prestazione maiuscola e di sacrificio che avrebbe trovato nel coraggio e nella sfacciataggine gli elementi che avrebbero permesso di affrontare chiunque senza timore e con la consapevolezza che la compattezza del gruppo sarebbe stata l’arma più devastante dei sardi.
Tutto ciò è regolarmente accaduto tanto da nascondere talmente il divario tecnico tra le due squadre da far apparire i Milanesi l’ombra di se stessi e gli isolani i padroni indiscussi della gara.
Inoltre la pressione asfissiante richiesta dall’allenatore nei primi venti minuti oltre a realizzarsi perfettamente, si è estesa a quasi tutto l’incontro avendo come conseguenza naturale che si giungesse all’ultima e forse più importante indicazione del tecnico, ovvero la prestazione da bollino rosso. Intendendo con queste due parole, un momento da ricordare, in cui si raggiunge l’apice del mix perfetto tra lucidità , forza agonistica e compattezza, che trasforma una normale squadra di calcio in una gruppo di calciatori con una identità chiara che può far la differenza contro qualunque avversario.