Che tipo di versione di Joao Pedro dovremmo aspettarci di vedere venerdì contro l’Inter? È una domanda che si saranno fatti in molti nell’ambiente rossoblù ma, ahinoi, non esiste una risposta certa al quesito.
Non esiste perché tutti conosciamo JP, avendolo ammirato per anni allo stadio, e sappiamo che il numero 10 ha tante ottime qualità ma certamente pecca di continuità , attualmente il suo più grande limite.
Ci sono state partite, anche importanti (vedi Milan all’andata e Juventus), in cui il brasiliano è riuscito a far intravedere sprazzi di classe non comuni e a dare il proprio onesto contributo alla squadra, seppur alla fine dei giochi non siano arrivate le vittorie. In altre invece, sul solco della più classica consuetudine brasiliana, Pedro è apparso fumoso, inconcludente, quasi come se giocasse deconcentrato.
Tuttavia i rossoblù, quando il brasiliano è in forma, non possono prescindere dalle sue giocate e il concetto vale a maggior ragione in un momento in cui tutti gli altri attaccanti (Pavoletti e Primavera a parte) sono indisponibili per infortunio o comunque non al meglio della condizione.
In pratica l’unica cosa fattibile in attesa della famigerata continuità , non essendo possibile prevedere che tipo di prestazione verrà fuori venerdì, sarà prepararsi all’ennesimo giro di roulette sperando che stavolta il tiro sia fortunato. E che Riva ce la mandi buona.