Quella mano aperta non era sua. Me lo ripeto da due giorni, quasi per autoconvincermi, perché forse nessuno di noi è pronto ad accettare di aver visto qualcuno trasumanare. Domenica è stato Alessio Cragno, che poco prima del vantaggio blucerchiato ha abbandonato i panni del portiere e ha vestito quelli del profeta, andando a togliere dalla porta un gol già fatto a Quagliarella. Il salvataggio senza senso dell'estremo difensore rossoblù, per coefficiente di difficoltà , tecnica e spettacolarità , si candida ad essere una delle più belle (se non la più bella) parate della storia di questo club.
Considerando la probabile cessione di Barella in estate, appare improbabile la contemporanea partenza del portiere rossoblù, che potrebbe diventare il simbolo e la stella del prossimo Cagliari. Il portiere ex Brescia era arrivato in Sardegna tra i clamori degli addetti ai lavori che, si da quando era ragazzino, lo etichettavano come il nuovo Peruzzi.
Nel primo periodo in rossoblù del giovane talento toscano non gli erano state risparmiate pesanti critiche, con diversi tifosi pronti a bollarlo come meteora, come sopravvalutato. In quei giorni avevo più volte paragonato il percorso di Cragno a quello del giovane Perin (due anni più anziano). Anche l'attuale portiere della Juventus era stato aspramente bacchettato nel suo primo anno di A, quando le porte del massimo campionato gli si erano spalancate a suon di goleade subite con la maglia del Pescara: l'impressione era che Alessio fosse fortemente penalizzato dalla traballante difesa sarda, e che diversi suoi gesti tecnici non da poco fossero passati inosservati. Esattamente come Perin, Cragno ha fatto tesoro di quel primo anno travagliato, che gli ha creato una corazza per affrontare anche le situazioni più complesse e i bombardamenti più insistenti.
La maturazione è arrivata rapidamente, col classe 1994 a prendersi il Cagliari dopo due anni di prestito (da protagonista) tra Lanciano e Benevento.
Oggi Cragno è un portiere da Nazionale dove esiste una concorrenza ahilui spaventosa, una sicurezza in grado di prendersi copertine e prime pagine. Ha un cartellino da almeno trenta milioni e nessuno ricorda più le critiche del periodo zemaniano.