La classifica al momento non causa eccessiva preoccupazione, ma la situazione complessiva della formazione rossoblù, complice anche la sonora sconfitta maturata con il Sassuolo, non alimenta sonni tranquilli.
La gestione Maran infatti, dopo un avvio che sosteneva diverse e rinnovate speranze, ha lasciato sempre più spazio ad un ritorno al passato caratterizzato da un’evidente mancanza d’identità chiara e una conseguente carenza di risultati e prestazioni dignitose.
Nonostante un modulo preciso, Maran a fronte di una rosa evidentemente inadeguata in alcuni ruoli, ha sperimentato, provato e riprovato senza trovare soluzioni valide. Tale sperimentazione se da un lato non ha prodotto gli effetti sperati, dall’altro ha finito per impoverire idee tattiche così come i relativi schemi, logorando interpreti che parevano in grado di trascinare il resto della squadra.
Una confusione palese che il mercato di riparazione avrebbe potuto aiutare prontamente a dissipare, sorreggendo un Maran in evidente difficoltà e alle prese con diversi dopo gara dai toni sempre più accesi.
Il sopraggiungere di un’ingente, innegabile dose di nervosismo in campo e in seno alla guida tecnica ha reso la situazione contingente ancora più delicata e degna di un approfondimento che dovrà essere tempestivamente in grado di invertire la deriva intrapresa.
21 punti in 21 partite sono un bottino sufficiente ma in fin dei conti piuttosto triste. Perché il Cagliari ha una rosa che al di là di ogni discorso tattico, ha dimostrato di poter fare comunque decisamente meglio se sorretta dal giusto atteggiamento e dalla necessaria voglia di rivalsa.
Un obiettivo raggiungibile sotto l'egida di un Maran chiamato a ritrovare le necessarie certezze, innalzandosi ad un ruolo importante, invocato da tempo e che alla luce dei recenti risultati si identifica come un’illusione di inizio stagione.