In occasione dell’ostico match casalingo con il Napoli di Ancelotti, Joao Pedro ha rivestito l’ennesima veste tattica di un’avventura in rossoblù caratterizzata da duttilità e disponibilità al sacrificio.
Sinora il brasiliano ha registrato un impiego che annovera gli svariati ruoli di mediano, mezz’ala, trequartista e seconda punta. L’assenza di Pavoletti e le caratteristiche della squadra partenopea hanno spinto Maran verso il dirottamento del brasiliano nel ruolo di centravanti, chiamando lo stesso sudamericano ad una prova difficile e inedita.
Pressing spasmodico sui portatori di palla, continua ricerca del dialogo e del gioco in velocità con Farias, abnegazione ammirevole nei duelli aerei con Maksimovic e Koulibaly, sono solo alcuni dei compiti assolti durante la contesa. Non solo, in diversi frangenti in cui la compagine isolana pativa il forcing avversario, Joao Pedro ha arringato i suoi, infondendo fiducia e determinazione.
Investiture e responsabilità importanti, che prescindono dalle mansioni riconducibili alla mera sfera tecnico-tattica e innalzano Pedro allo status di certezza assoluta, alla quale è difficile rinunciare.
Una crescita evidente, palpabile, destinata a proseguire con convinzione e di pari passo con quella di un collettivo che, attraverso la guida di Maran ha intrapreso un percorso in grado di valorizzare appieno tutte le virtù a disposizione.