Il guerriero è sempre pronto a fare la guerra in qualunque situazione e con qualsiasi avversario gli si pari davanti. Puntualmente questa situazione si è ripetuta anche ieri nella partita con la Fiorentina per Fabio Pisacane.
Anche questa volta Rolando Maran gli ha dato il fondamentale compito di guidare la difesa rossoblu e lui ha ripagato la fiducia del suo allenatore come meglio non poteva.
Nemmeno all’Artemio Franchi si è trattata di una semplice situazione scontata, ma bensì di una realtà oramai consolidata e costante nelle prestazioni del numero 19 rossoblu.
Per il difensore napoletano non c’è stata la solita grinta ad accompagnarlo in partita, ma anche le chiusure con effetti speciali (impendendo a Simeone e Chiesa di segnare), la lettura anticipata degli interventi nel contrasto in piedi, la determinazione nel voler alzare il proprio baricentro in avanti senza rimanere statico nella sua posizione ma soprattutto la marcatura asfissiante a uomo sull’avversario diretto ovvero lo stesso Simeone che, contro di lui, ha potuto fare poco e nulla.
Un vero e proprio muro indistruttibile e invalicabile per la Viola, che non l’ha saputo abbattere e che è servito al Cagliari come base forte e solida per difendere il proprio fortino dagli assalti toscani.
Quella di Firenze è stata l’ennesima dimostrazione di come l’importanza di Pisacane aumenti sempre di più partita dopo partita. Il 19 è salito in cattedra e ha posto ancora una volta il suo timbro magistrale per una prestazione che ha rasentato la perfezione.