Le parole di Luca Silvestrone a Palazzo Bacaredda sono state chiare: “Oggi possiamo dirlo, la trattativa per l'acquisto del Cagliari è ufficiale”. Delusione per chi attendeva i nomi dei possibili acquirenti. Top secret, massima riservatezza per un fondo di investimento che ha a che fare con le dinamiche della Borsa e le sue possibili fluttuazioni.

Ma la trattativa esiste, è in piedi, è ufficiale. Atterrati in città, si sono subito recati ad Asseminello, per quella che è stata una visita segreta in compagnia dell’avvocato della Cagliari Calcio Giuseppe Accardi, costantemente in contatto telefonico direttamente con Massimo Cellino.

È stato proprio il patron rossoblù a far cadere la segretezza in merito alla trattativa. Subito dopo, spostamento presso la sede di Viale La Playa, poi Is Arenas e Sant’Elia. Meis è ripartito in serata per la Capitale, Silvestrone è ancora in città.

L’offerta che verrà presentata al presidente Cellino si aggirerà intorno alla cifra che già in tempi non sospetti lo stesso Silvestrone indicò come possibile: 70 milioni di euro per rilevare la società e il centro sportivo. Restano definitivamente fuori dall’affare, la sede legale e i terreni di Santa Caterina ad Elmas. “La strada è in discesa”, ha affermato Silvestrone.

Allo stesso tempo, lunga, nonostante i tempi per l’iscrizione al campionato siano invece maledettamente stretti, e il rischio concreto che il Cagliari debba giocare le gare casalinghe in penisola sempre più concreto.

C’è anche da gestire i rinnovi, affrontare il calciomercato, le scelte sul tecnico. Tante problematiche che hanno indotto, come evidenzia anche l’Unione Sarda, il patron rossoblù, a spingere per una cogestione. Una doppia guida iniziale, con Cellino nelle vesti di traghettatore/insegnante.

Dall’altra parte, il gruppo americano ha fretta, vuole accelerare, arrivare alla costituzione della nuova società e guidare da subito e da soli la nuova Cagliari Calcio.