Il Cagliari è uscito dalla trasferta a San Siro con due gol sul groppone e con alcuni dei suoi uomini rimandati a data da destinarsi. Fra questi figura Marco Andreolli che, all’esordio da titolare (quindi con delle attenuanti), non è riuscito a garantire ai rossoblù la solidità necessaria per togliere dei punti all’Inter sul proprio campo.
Il centrale ha sofferto in particolar modo le scorrerie del giovane Lautaro Martinez, il quale lo ha messo più volte in difficoltà con spunti rapidi e pericolosi, costringendolo anche al cartellino giallo in un’occasione.
Sulla rete che ha sbloccato la gara c’è poco da discutere: un attaccante alto 174 cm non può e non deve ricevere il pallone di testa in mezzo a due centrali della stazza di Andreolli e Klavan, il primo colpevolmente in ritardo e il secondo posizionato male in marcatura. Una leggerezza che contro le cosiddette grandi può costar caro e che a Milano è valsa lo svantaggio.
Anche mercoledì, in casa contro la Sampdoria, il numero tre non ha entusiasmato: entrato a pochi minuti dalla fine ha rischiato di compromettere il risultato commettendo un fallo ingenuo in piena area e di conseguenza provocando un calcio di rigore, poi parato da Cragno a Kownacki. Scampato pericolo ma l'errore rimane grave per un veterano come lui che dovrebbe limitare al minimo gli interventi pericolosi, soprattuto vicino alla porta.
E' evidente che il difensore non stia attraversando il periodo più roseo della propria carriera. Era arrivato la scorsa stagione come l'uomo guida della retoguardia, quello che avrebbe portato in dote esperienza e sicurezza. Non è stato così, le prestazioni in rossoblù non si sono rivelate all'altezza delle precedenti avventure e il ragazzo ha finito per diventare un'alternativa.
Comunque il campionato è ancora molto lungo, col passare delle giornate Andreolli potrà sicuramente migliorare la propria condizione psicofisica e ritagliarsi un discreto spazio in squadra, facendo rifiatare chi al momento si trova davanti a lui nelle gerarchie.