5 punti in 5 partite rappresentano un discreto biglietto da visita per il Cagliari targato Maran. Un bottino che risente dell'evidente incapacità nel concretizzare in zona goal l'ingente mole di gioco prodotta.

Una sterilità che al netto del totem Pavoletti investe in particolar modo Sau e Farias. Due interpreti attorno ai quali la società isolana ha voluto rischiare nuovamente, ma che allo stato attuale non riescono a fornire risposte adeguate e auspicate.

Il ritorno di Joao Pedro inoltre ipotizzava il ritrovamento del perfetto protagonista nelle vesti di trequartista dopo i vari adattamenti di Barella, Ionita e Castro. Tuttavia il corso degli eventi ha spinto il tecnico rosssoblù verso una nuova modifica e il conseguente spostamento del 10 brasiliano al fianco della prima punta.

Tale ulteriore (momentaneo?) cambiamento alimenta nuovi interrogativi circa l'esigenza del poter contare su una seconda punta di sicuro affidamento ma anche di un fantasista a cui ricorrere in caso di necessità.

Una condizione da chiarire prontamente in modo da acquisire protagonisti certi, schierati con continuità cosicché possano restituire dividendi sicuri.

Non solo, la risoluzione del nuovo interrogativo avrà il potere di indirizzare l'operato della società sarda, chiamata a risolvere definitivamente diversi aspetti nebulosi, ritardanto la crescita di una squadra che, attraverso l'operato di Maran appare tranquillamente in grado di effettuare il tanto agognato salto di qualità.