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Tutto tranne quello: ma molto bene così!

Marco Sau è ancora a secco di gol ma la strada imboccata pare quella giusta

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Nell’ottimo Cagliari uscito vittorioso dall’Atleti Azzurri d’Italia contro l’Atalanta nessuno dei protagonisti impiegati ha fatto mancare il proprio determinante contributo alla squadra. Fra questi non fa eccezione Marco Sau, ieri con la fascia di capitano al braccio, che anche senza aver segnato ha certamente lasciato la propria firma sulla gara.

Non che le occasioni gli siano mancate, anzi, ad esempio quella assolutamente clamorosa avuta a pochi passi da Berisha in cui il numero 25 avrebbe dovuto e potuto fare qualcosa di diverso, certamente calciare in porta o al massimo servire un compagno accorrente dalle retrovie. Nonostante l’evidente errore  - comunque ininfluente ai fini del risultato - l’attaccante sardo è stato davvero positivo, ha sfoderato la più classica delle prestazioni di sacrificio svariando su tutto il fronte d’attacco e mettendo tecnica ed esperienza al servizio della truppa.

Sfruttando le proprie caratteristiche ha mandato in seria apprensione la retroguardia bergamasca almeno in un paio di occasioni, da una delle quali è scaturito il fallo che ha portato alla punizione e quindi al vantaggio di Barella. Non solo, spesso lo si è visto prodigarsi in fase di non possesso rincorrendo e infastidendo gli avversari quasi fino alla propria area di rigore. La sensazione è che con il ruolo tattico cucitogli addosso da Maran, Sau possa risorgere come l’araba fenice dopo anni difficili in cui è stato penalizzato un po’ dagli infortuni e un po’ dalla scarsa vena propositiva rossoblù.

Se ritroverà anche il gol, sperando capiti a breve, il capolavoro del tecnico ex Chievo sarà completo e il Cagliari avrebbe in casa la spalla più adatta da affiancare all’insostituibile Pavoletti.

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