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Cagliari, quel modulo sa di lusitano

Maran continua la sua “rivoluzione radicale” non solo nella filosofia di gioco, ma ispirandosi anche allo schema del Portogallo Campione d’Europa

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La rivoluzione di Rolando Maran alla guida del Cagliari è appena partita. Il lavoro dell'allenatore rossoblù non si è spinto solamente all’inserimento di una nuova filosofia fatta di passaggi veloci, massimo sfruttamento delle corsie laterali e ricerca immediata della profondità, ma si è voluto cambiare nel segno della continuità anche da un punto di vista prettamente tattico.

La partita contro il Palermo in Coppa Italia alla Sardegna Arena ne è un chiaro esempio. La compagine rossoblù è scesa in campo con un modulo rivisitato. I sardi non si sono presentati con il classico 4-3-1-2 dei vecchi tempi (e che ha caratterizzato anche il finale della scorsa stagione dopo il “regno” del 3-5-2), ma bensì con la variante 4-1-3-2.

Uno schema che sa certamente di lusitano, in quanto è il tipo di schieramento tattico utilizzato dal Portogallo Campione d’Europa guidato da Fernando Santos. A tal proposito, quali sono i punti cardine della ricetta che Maran vuole far adottare al “suo” Cagliari ispirandosi al suo omologo portoghese?

Il tecnico trentino punta chiaramente ad avere in campo un assetto ambiguo ed imprevedibile al tempo stesso. La squadra è disposta con quattro difensori, un mediano (oppure un play), tre trequartisti e due punte.

In fase di possesso attivo, il regista imposta dalle retrovie (Cigarini o Bradaric) e davanti a sé ha un trio di trequartisti (contro il Palermo sono stati schierati dall’inizio Castro, Ionita e Barella) che fanno da collante tra centrocampo e attacco.

Nel reparto avanzato, la coppia offensiva deve essere ben assortita, con la presenza di un centravanti (Pavoletti o Cerri) affiancato da un giocatore di fantasia (Farias, Sau o Joao Pedro), che possa abbinare la capacità di creare gioco a quella di aiutare nella fase di non possesso.

Inoltre, nel 4-1-3-2, hanno una grande importanza gli esterni di fascia. I terzini non devono eccedere nello spingersi in avanti, mentre le ali sono chiamate al doppio lavoro nelle due fasi di gioco (offensiva e difensiva). Un cambiamento radicale che Maran vuole attuare per rendere il Cagliari a sua immagine e somiglianza.

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