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Cagliari: Cossu via, Conti e Pulga sulla graticola, 5 rossoblù al Leeds

Massimo Cellino smantella il Cagliari

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Massimo Cellino incomincia a pianificare la prossima stagione del Cagliari e di conseguenza anche quella del suo Leeds.

Le bandiere ammainate

Andrea Cossu resterebbe a Cagliari anche gratis. Ma per lui il rinnovo contrattuale appare cosa complicatissima. “Cossu? I giocatori passano”, ebbe a dire recentemente il patron rossoblù. L’agente del calciatore ha chiesto nei giorni scorsi un incontro con il ds Salerno. L’incontro ancora non c’è stato e con tutta probabilità, non ci sarà. Cossu non solo avrebbe il piacere di restare per sempre in rossoblù, ma lo farebbe anche al minimo sindacale. Firenze potrebbe e dovrebbe essere la prossima destinazione per il n° 7 rossoblù: non certo per denaro. La speranza è che Massimo Cellino non allontani il fantasista sardo. Lo strappo con i tifosi rossoblù – a quel punto – sarebbe totale, la cattiveria nei confronti del giocatore senza precedenti; o meglio uno simile lo ricordiamo bene: Abeijon.

Conti

Il Capitano è in discussione, il suo rinnovo contrattuale è complicato ma non quasi impossibile come quello di Cossu. Servirà buon senso da parte del presidente. Ne avrà?

Leeds

Una sorta di esodo. È nelle intenzioni di Cellino portare in Inghilterra Ibarbo (che in caso di rifiuto rischierebbe un anno di tribuna a Cagliari), Avelar, che a Gennaio aveva le valige pronte per andare al Leeds, Tabanelli, che dal Leeds è tornato ma che chiaramente a Giugno farà ritorno, e per finire, anche Eriksson così come Adryan raggiungeranno la terra britannica.

Pulga

Il mister è stato chiaro: “Dopo l'ultima di campionato me ne vado in ferie. Non ho problemi”. Massimo Cellino pare intenzionato a non premiare il buon Ivo e a dargli per la seconda volta il benservito. Così, senza motivo!

Un mercato “rivoluzionario” dunque: il Cagliari come un discount, un Cagliari che per mano del suo proprietario ammaina le proprie bandiere - e un luogo – l’ufficio presidenziale di Viale La Playa - dove il buon senso, la gratitudine e la riconoscenza non trovano spazio e non sono di casa.

Presidente, ci ripensi...

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