Come il figliol prodigo che va lontano ma poi ritorna a casa, immerso dall’affetto di chi più lo ama, così Diego Farias dopo una stagione travagliata da infortuni e da qualche prestazione incolore è riuscito a risorgere da un periodo difficile e ad esprimere al meglio le sue qualità proprio nelle ultime e più determinati sfide della stagione, contribuendo in maniera sensibile alla salvezza dei rossoblù.
L’uscita dal terreno di gioco allo scoccare dell’ottantaseiesimo minuto della sfida contro Atalanta rappresenta emblema più limpido di quanto sia stato fondamentale il suo apporto alla salvezza rossoblù. Infatti i sedicimila spettatori assiepati alla Sardegna Arena hanno omaggiato il mago di Sorocaba di un applauso tanto lungo quanto profondo, segno di un rapporto d’affetto solido come mai nel passato.
Sarebbe impossibile negare che nelle ultime tre sfide della stagione, a partire dalla convincente ma sfortunata prestazione casalinga contro la Roma, l’effetto del rientro del folletto brasiliano non abbia dato un cambio di passo a tutto il reparto offensivo rivitalizzandolo con quell’energia ed imprevedibilità che durante il campionato si erano mostrate solo a brevi tratti nella compagine cagliaritana.
Le qualità dell’attaccante classe’90, hanno reso gli avanti rossoblù, pericolosi, fastidiosi ed imprevedibili, dando l’impressione di essere in grado di colpire in qualsiasi momento e tenere quindi in costante apprensione qualsiasi difesa avversaria, indipendentemente dal suo blasone.
Sicuramente, le particolarità tecniche del brasiliano dal passo corto se opportunamente valorizzate e supportate potrebbero rappresentare un buon punto di partenza su cui modellare l’attacco isolano per prossimo futuro. Tuttavia, il suo futuro è in bilico: Farias potrebbe lasciare il Cagliari.