L'avvento del nuovo anno è coinciso con il crollo delle prestazioni offerte dalla formazione rossoblù. Tale evidenza innegabile è stata alimentata gradualmente da uno scoramento tra i reparti e la conseguente mancanza di un'idea di gioco corale, validi nel limitare le reti subite da un lato e consentire la creazione di continue e sfruttabili occassioni da rete dall'altro.
Il tutto è stato accompagnato dall'inadeguatezza della guida tecnica offerta da Lopez, impegnato nel dare un'impronta iper difensiva alla sua squadra e quasi mai in grado di fornire soluzioni valide e durature. Tanti cambi di modulo e un vorticoso tentativo nel trovare interpreti funzionali, hanno caratterizzato mesi di sofferenza e incredulità , relegando a sole due giornate dal termine il Cagliari al terzultimo posto della classifica, ipotizzando concretamente, dopo due sole stagioni un mesto ritorno in cadetteria.
Il match casalingo contro una Roma capace di sfiorare la finale di Champions, ha riacceso le speranze in seno ad una squadra che sembra essersi svegliata in ritardo. La difesa, nonostante diverse criticità , ha saputo tenere a bada Dzeko e compagni, capitolando a seguito di un colpo da biliardo del gioiellino turco giallorosso.
Il reparto avanzato invece, ha dimostrato che se innescato con costrutto ha i mezzi e le qualità per poter siglare le reti utili al raggiungimento della salvezza.
Segnali incoraggianti che dovranno essere alimentati con convinzione e volontà di sovvertire un destino che appare scritto e legato al risultato di due sfide con avversari di caratura superiore.
Fiorentina e Atalanta infatti attendono il Cagliari con la ferma volontà di conquistare un posto in Europa.
Le esigue speranze rossoblù risultano nuovamente vive; goal e impermeabilità difensiva sono gli ingredienti fondamentali al fine di agguantare l'obiettivo minimo di una stagione che qualsivoglia esito determini, lascia in dote tanti e stringenti dubbi.