Doveva essere un’ennesima finale quella contro il Bologna per i rossoblù. Una gara da vincere a ogni costo per portare a casa gli ambitissimi tre punti e allontanare così il pericolo della retrocessione. Ma ancora una volta i ragazzi di Diego Lopez non sono riusciti nell’intento.

Quella scesa in campo contro i bolognesi dell’ex Roberto Donadoni è una squadra senza grinta o personalità in cui la grande assente è senz'altro la pericolosità. Davanti, nel reparto più avanzato cagliaritano, affianco all'abbandonato Leonardo Pavoletti, c’ha pensato Marco Sau a movimentare una situazione, altrimenti totalmente deprimente.

“Pattolino”, dopo un ennesimo campionato fatto di alti e bassi, durante la gara contro il Bologna non ha mai mollato la presa, mettendo in campo tanto cuore e tanta grinta e trovando una buona intesa con Paolo Faragò e, soprattutto, con Artur Ionita. 

L’impegno dell’attaccante di Tonara è stato premiato anche da una rete al 52’, annullata poi ingiustamente dall’arbitro per un presunto fallo di mano. Durante il corso del secondo tempo almeno tre sono state le occasioni in cui Sau è andato nuovamente vicinissimo al gol, senza mai concretizzare, sino al 65’, quando ha dovuto cedere il posto al giovanissimo nordcoreano Han.

La delusione del numero 25 rossoblù era visibile, durante la sua gara, con la fascia da capitano al braccio, ha fatto il possibile per caricarsi sulle spalle la propria squadra e trascinarla verso la vittoria, senza però ottenere risultati.

A nulla sono valse le sue proteste, inoltre, per la rete annullata nel corso del secondo tempo. Questo episodio ha soltanto contribuito a rendere più bruciante il pareggio per la squadra di casa e più amara la prestazione del capitano cagliaritano, il quale per carisma e amore, è stato senz'altro uno dei migliori in campo tra le fila della compagine isolana.