Il Cagliari è riuscito nell'impresa di sconfiggere l'Udinese e racimolare tre punti di capitale importanza, compiendo un importante passo in avanti verso la salvezza. La vittoria tra le mura della Sardegna Arena infatti consente di ridare fiducia ad un gruppo terrorizzato dopo Verona, trascinato per 90 minuti da interpreti che hanno saputo rispondere presente nel momento più importante della stagione.
Persino un Marco Sau, finito spesso e volentieri sotto l'occhio severo della critica, fascia di capitano sul braccio, ha mostrato come e quanto possa essere ancora utile alla causa della formazione isolana. Pur rivestendo una collocazione ormai consueta che lo vede agire ben lontano dalla porta avversaria, ha svolto una funzione fondamentale di collegamento tra i reparti, coadiuvando la manovra, senza mai lesinare energie in fase di non possesso.
Diversi falli subiti e un lavoro instancabile in fase di ripiegamento, non hanno impedito all'attaccante di Tonara di disputare l'intera contesa, dato oramai raro e che lascia ben sperare per questo fondamentale finale di campionato.
Un Cagliari maggiormente votato alla fase offensiva, come quello ammirato al cospetto della squadra friulana, seppur rischiando qualcosa in difesa, ha mostrato di possedere tutte le carte in regola al fine di fornire maggiori inviti ai propri attaccanti. Un'indole differente, ritrovata, capace di consentire la conquista della salvezza e di rilanciare, attraverso qualche indispensabile gioia personale, Sau e le sue quotazioni.