La porta dell’inferno si è aperta. Quello che fino a poco tempo fa sembrava essere impossibile di colpo è diventato possibile.
Un film drammatico, troppo brutto per essere vero ma la realtà dei fatti consegna un Cagliari in posizione parecchio traballante con il rischio che una stagione che si pensava potesse essere tranquilla si trasformi nel peggiore dei finali, facendo riecheggiare fantasmi scomodi di un passato che oramai sembrava archiviato.
Oggi la squadra rossoblù non ha più il destino nelle proprie mani. La sorte dei sardi è finita in quelle del Crotone, rivale di tante battaglie e che ora ha l’occasione di diventare l’incubo peggiore di un Cagliari smarrito, ferito e disorientato.
I numeri non contano oramai più e agli isolani non resterà che guardarsi alle spalle. La speranza sarà (forse) per Lopez e i suoi ragazzi l’unica àncora di salvezza (termine quest'ultimo che porta alla mente l'obiettivo che tanto si fa desiderare in casa Cagliari).
Il pensiero fisso in questo rush finale sarà “quanto fa il Crotone?”, ma qui non si tratta di sentire un semplice risultato alla radio: ci si gioca tutto fino in fondo.
È una situazione dove tante emozioni arrivano insieme. Il confine tra gioia e delusione, tra felicità e vecchie paure è davvero sottile.
Cagliari ora guarderà verso Crotone: e se la Dea bendata farà il suo dovere…