Sul binario destro, fin dall’inizio del viaggio, le locomotive Letizia e Djuricic correvano. Poi, col passare dei minuti, la barriera a strisce rosse e blu s’è abbassata, bloccando la loro corsa. Filippo Romagna, dal cui viso scivolavano le gocce della pioggia e il cui completo era fradicio e appiccicoso, ha evitato al Cagliari, con l’aiuto dei compagni, il «viaggio dell’orrore» alla stazione di Benevento. E, impavido e spavaldo, ha corroborato la sua posizione nella gerarchia della retroguardia stilata da López.
A Benevento – Sulla destra nel trio arretrato del Cagliari, il «56» ha giocato la terza partita consecutiva dal primo minuto. L’abbrivio degli avversari, che scatenavano i propri cavalli, l’hanno costretto a uscire dal proprio «monolocale», mettendo i piedi a centrocampo e fungendo da trespoli per Faragò. Dopo un po’ di sofferenza, Romagna ha vietato il passaggio a Letizia e Djuricic, recuperando cinque palloni, senza commettere alcun fallo, e perdendone uno. E, con tenacia e pragmatismo, perseveranza e razionalità, non è andato in affanno pure quando, dal 19’ del secondo tempo, s’è spostato sulla linea laterale per comporre il poker difensivo.
Il cammino – In questa prima stagione in serie A, il giocatore ha collezionato 20 presenze (19 in campionato, una in coppa Italia) e 1739’, divenendo il più impiegato della difesa rossoblù. Il percorso di Romagna, dopo l’esordio del 17 settembre a Ferrara (4ªgiornata), è proseguito con due panchine (5ª e 6ª) e 15 sfide da titolare (7ª-21ª); poi, tra la 22ª e la 25ª, non è sceso in campo sia per scelta tecnica, sia per un trauma distorsivo alla caviglia sinistra. Mentre negli ultimi tre incontri contro il Napoli, la Lazio e il Benevento, il ventenne nativo di Fano s’è rifatto sotto, dimostrando di conoscere a menadito i meccanismi, superando la concorrenza di Andreolli e Pisacane e completando la terza linea insieme a Ceppitelli e Castán.
Un finale da protagonista – Lo vuole, certamente, Romagna. Il quale, quest’estate allo sbarco in Sardegna via Juventus, non s’aspettava di diventare un elemento cruciale della «fortificazione» del Cagliari, dopo un anno in serie B. E che, per una settimana, si spoglierà della casacca rossoblù per vestire quella azzurra dell’Under 21, con la quale ha giocato contro la Norvegia e giocherà con la Serbia. Al rientro agli ordini di López, invece, proverà a prendersi la titolarità e ad abbassare la barriera nei restanti dieci viaggi sui binari, conducendo il Cagliari nei «viaggi della salvezza».