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Barella, quel rigore...

La concentrazione, la freddezza e la precisione in un destro da veterano: Nicolò Barella e l’attimo di un tiro dal dischetto che diventa gioia

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Le situazioni in una partita di pallone sono diverse e concitate e calciare un tiro dal dischetto è una di queste. Si tratta molto spesso di una questione di nervi, ma anche di concentrazione e freddezza. È quel momento in cui tutto si ferma e in cui cominci a guardare dentro te stesso.

Quegli undici metri che possono separarti dalla gloria o da un errore. Il confine è molto sottile tra le due cose, ma se vai convinto, con personalità e senza aver paura, il destino a volte può regalarti un sorriso ed è proprio la situazione occorsa a Nicolò Barella, talento cristallino del centrocampo del Cagliari.

In un momento cruciale della partita contro la Lazio, il tuttocampista con la maglia rossoblù numero 18 sulle spalle sorprende un po’ tutti, avvicinandosi al dischetto con grande senso di responsabilità e maturità al punto di battuta, nonostante la sua giovane età.

Di fronte a lui c’era Thomas Strakosha che, in materia di calci di rigore, non è proprio l’ultimo arrivato (sebbene abbia solo 22 anni), tanto da poter vantare nel suo curriculum in Serie A di aver ipnotizzato sua maestà la Joya, Paulo Dybala.

Anche questa circostanza, tuttavia, ha ulteriormente confermato le ottime qualità tecniche e carismatiche sopra la media di Barella, divenuto oramai “Il Prescelto” di casa Cagliari (proprio come venne soprannominato LeBron James – cestista dei Cleveland Cavs – ai tempi del college per le sue impressionanti qualità tecniche).

Nel suo volto, la freddezza degna dei migliori e la cattiveria agonistica hanno fatto la differenza: il resto è partito dal suo educato piede destro, che ha spiazzato letteralmente il portiere avversario.

Sapeva da vero veterano dove piazzare la sfera, che ha eseguito il suo comando ed è andata dritta a gonfiare la rete, dando il via alla sua corsa verso i tifosi festanti. 

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