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Cagliari, l'assenza di Cigarini porta alla scelta del non regista?

Con il play titolare out, il tecnico dei sardi, Diego Lopez, potrebbe essere costretto a cambiare filosofia tattica in mediana, rinunciando alle geometrie

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La corsa alla salvezza è ancora lunga e il Cagliari per un po’ dovrà a fare a meno del suo faro principale per la costruzione della manovra, ovvero Luca Cigarini, infortunatosi in occasione del match esterno contro il Sassuolo.

Per ovviare a questa assenza, il tecnico degli isolani, Diego Lopez, ha provato prima Nicolò Barella e a seguire Simone Padoin nel ruolo di play-maker, ma i risultati ottenuti sono stati tutt’altro che confortanti.

Di sicuro è da scartare l’ipotesi di un nuovo intervento sul mercato, a cercare qualche svincolato di lusso da aggiungere nel roster (sebbene in queste ore siano emersi alcuni nomi proprio per la sostituzione dello stesso Cigarini).

Vista la situazione, quale sarebbe la soluzione migliore? Al momento, con il giovanissimo Fabrizio Caligara non considerato ancora pronto ad avere i gradi di titolare e quindi a esordire in rossoblù e con alternative come Daniele Dessena e Andrea Cossu da sfruttare in corso d’opera per avere più densità in mezzo al campo, lo scenario più probabile è quello di rinunciare alla figura del regista basso.

Una mossa non sconosciuta agli occhi dello stesso Diego Lopez, in quanto la prima idea di conformazione della mediana che ha proposto da quando è tornato sulla panchina del Cagliari al posto di Massimo Rastelli è stata quella di proporre un centrocampo dinamico e che sapesse sfruttare il più possibile gli inserimenti dei centrali. Con questo tipo di sistema, come si trasformerebbe il centrocampo rossoblù? Ecco 4 possibili combinazioni.

La prima soluzione (già utilizzato nel primo atto del Lopez II allo Stadio Olimpico contro la Lazio nonché la scelta più logica) sarebbe all’insegna delle certezze e dell’equilibrio. Lopez affiderebbe le fasce a Paolo Faragò e Simone Padoin.

Una coppia ben assortita sotto il profilo tattico e che si completa a vicenda. Mentre il primo ha caratteristiche per lo più offensive e di spinta lungo la corsia, il secondo garantisce copertura, resistenza, forza e inserimenti. Al centro, due giocatori di qualità come Nicolò Barella e Artur Ionita, che offrono un ottimo mix di tecnica, dinamismo e capacità di diventare pericolosi in zona offensiva.

La seconda soluzione prevedrebbe un deciso all-in su una conformazione decisamente offensiva. Rispetto al primo scenario,sulle corsie laterali, si sceglie di puntare sulla corsa, la potenza, la tecnica e la pericolosità in zona cross di Paolo Faragò e del greco Charalampos Lykogiannis. Centralmente, ancora conferma per il tandem tutto tecnica e dinamismo formato da Artur Ionita e Nicolò Barella.

Il terzo scenario è somigliante al primo, ma cambia leggermente sotto l'aspetto tattico. La fascia in cui si alternerebbero con maggiore frequenza la fase difensiva e quella offensiva sarebbe quella destra con la presenza di Simone Padoin (nelle partite in cui Paolo Faragò dovesse essere assente o in fase di turnover) e di Charalampos Lykogiannis a sinistra, con il tandem Ionita-Barella in mezzo.

La quarta possibilità sta nel dare una sterzata di freschezza alla parte centrale del campo attraverso l’abbinamento di uno schermo difensivo e di un giocatore che abbia un’attitudine ad attaccare gli spazi quando si tratta di avere il possesso della palla.

In tal senso, il tandem (seppur inedito) formato da Simone Padoin (in caso di cambio del testimone con Artur Ionita) e Nicolò Barella rappresenterebbe per Lopez l’opzione ideale. Per quanto riguarda le fasce, Faragò e Lykogiannis avrebbero mandato di spingere a tutta fascia per essere pericolosi in zona cross.

Ora la “patata bollente” passa a Diego Lopez e al suo staff, chiamati ad effettuare la scelta migliore possibile per la mediana.

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