11 gare di campionato rappresentano un campione piuttosto attendibile, al fine di effettuare una prima analisi sulla gestione targata Diego Lopez.

Il tecnico uruguayano ha dato una fisionomia precisa alla squadra, schierando gli interpreti a disposizione in ruoli certi ed in grado di valorizzarne le caratteristiche. Il bottino ottenuto recita 4 vittorie, 5 sconfitte e 2 pareggi, per una media punti di 1,27. Un andamento sufficiente, utile a garantire il raggiungimento della salvezza, ma poco più.

Troppo spesso barlumi di ambizione sono stati prontamente disattesi. Partite disputate con il giusto atteggiamento, rivolto al superamento dei propri limiti, non hanno registrato un seguito che potesse giustificare ambizioni differenti.

Il mese di gennaio e la conseguente apertura del mercato di riparazione, può offrire diverse soluzioni al fine di raggiungere la tanto agognata quadratura del cerchio. Nessun giocaore tuttavia, si configura come la medicina utile e esclusiva a rendere possibile uno step ulteriore.

Solo una mentalità differente acquisibile attraverso il lavoro, la voglia di rendere la Sardegna Arena un fortino inespugnabile, ma soprattutto la volontà di definire certezze durature, appare l’unica via perseguibile.

Sinora la squadra rossoblù non è stata in grado di chiarire quale dimensione possa appartenergli. Lopez e il Cagliari infatti dovranno decidere se continuare a “vivacchiare”, scherzando pericolosamente con la zona retrocessione, oppure rivolgere lo sguardo e prendere ad esempio realtà, come quella battuta nell’ultimo turno di campionato, capaci di regalare diverse soddisfazioni ai propri tifosi.