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Cagliari, le certezze iniziano dalla porta

Cragno e Rafael non soffrono l’alternanza, risultando sempre decisivi per le sorti dei rossoblù

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Il portiere è cruciale nell’equilibrio di una squadra. Pertanto, per farlo entrare in simbiosi con questa, viene definita, fin dall’inizio della stagione, una gerarchia. Ma quest’ultima, in virtù degli infortuni, subisce modifiche e intacca la serenità e la tranquillità della difesa. Ciò, però, non è accaduto nel Cagliari, che nel girone d’andata ha affidato le chiavi della porta a Cragno, Rafael e Crosta. I primi due, che hanno «lasciato» al terzo una sola partita, non hanno minato il percorso dei rossoblù, spalmando autorevolezza e doti mentali-caratteriali sui guanti, seppur alternati per cause di forza maggiore.

L’alternanza – Prima dell’avvio del campionato, Rafael s’era fermato per un trauma contusivo-distorsivo al polso destro e aveva saltato sette gare, le quali erano state disputate da Cragno. Il quale, all’8ª giornata col Genoa, a 26’ dal gong, s’era inchinato per un problema alla coscia destra e aveva chiesto la sostituzione. Quella che era risultata un’elongazione al retto femorale, aveva permesso a Crosta di giocare con la Lazio (9ª) e a Rafael le successive sette sfide. Tuttavia, con la Sampdoria (16ª), quando il brasiliano era pronto per scendere in campo, un problema fisico l’aveva messo ko. Così, L’Uomo Cragno s’era ripreso i pali per tre incontri; ma nell’ultimo, a Bergamo, aveva rigettato la spugna.

Risolutivi – Il trentacinquenne di São Paulo (8 gare, 710’, 14 reti incassate), che il primo dell’anno ha rinnovato il contratto fino al 2019, domenica ha sbarrato la serratura all’Atalanta: chiedere per credere a Gomez (è riuscito a segnare solo al 47’st), Mancini, Cornelius e Ilicic, ai quali la maglia dorata ha fatto diventare il pomeriggio nero. Quello che il ventitreenne di Fiesole ha provato a fare nei 1032’ degli 11 incontri (16 gol subiti), riuscendoci in vari. E nei quali ha neutralizzato due rigori (a Matri, in Cagliari-Sassuolo, e a Perotti, durante Roma-Cagliari), diventando primo nella classifica speciale, insieme a Cordaz del Crotone.

Chi lascia fuori la Juventus? – L’ultima porzione d’annata comincerà sabato: alla Sardegna Arena, la formazione di Allegri vorrà mangiare i dolci e lasciare il carbone al Cagliari. Di cui López, che nei due faccia a faccia con la Juventus ha perso (nel 2014, alla guida dei rossoblù; nel 2017, sul ponte di comando del Palermo), dovrà scegliere chi tra Cragno e Rafael sarà il «chiavistello» più adatto per impedire l’entrata in casa. Il «28» potrebbe tornare titolare, ma per l’allenatore il dubbio tra i pali è il meno complicato. Cragno e Rafael, che dirigono e organizzano razionalmente la retroguardia, sono le prime certezze. O l’uno o l’altro, con concentrazione e reattività, proverà a sbarrare l’ingresso alla Befana bianconera.

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