Ivo Pulga è tornato dopo nemmeno due mesi alla guida del Cagliari. Il successore di Lopez (anche se definirlo tale è quanto mai un eufemismo) sarà chiamato, in vista del delicato scontro-salvezza con il Sassuolo, a motivare i suoi uomini dal punto di vista psicologico, ma non solo.
Il mister modenese, infatti, potrebbe decidere di rivoluzionare la squadra sia dal punto di vista tattico che, soprattutto, per quanto riguarda le posizioni in campo e l’approccio alla gara.
In barba ai “suggerimenti” provenienti dai piani alti, che per lungo tempo hanno tormentato Lopez, il quale ha più volte dovuto forzatamente rinunciare ad alcuni interpreti, Pulga potrebbe decidere di impiegare nuovamente chi è stato relegato in tribuna o, in sporadiche occasioni, in panchina, scendendo in campo poche volte.
Il modulo sarà il primo nodo da sciogliere. Il 4-3-1-2 oramai entrato nel DNA della compagine rossoblù potrebbe essere messo in discussione: come suggerito dall’Unione Sarda, il mister sta maturando l’idea del 4-3-3. Schema per interpretare il quale, però, servirebbero giocatori adeguati: nel Cagliari i soli in grado ricoprire il ruolo di esterno sono Ibarbo e Ibraimi, in parte Cossu.
Chi potrebbe cambiare sono gli stessi protagonisti in campo. Fatti salvi i due centrali difensivi Astori e Rossettini, oltre al capitano Conti e al portiere Avramov, tutti gli altri possono, anzi devono, sentirsi in discussione.
Il primo giocatore è Murru: Avelar gli ha “soffiato” il posto non appena è saltato il trasferimento al Leeds. Inoltre, nelle occasioni in cui il brasiliano è mancato, Lopez ha optato per schierare Pisano sulla sinistra e Perico (o Dessena) nella corsia di destra. Murru, convocato anche da Prandelli per lo stage con la Nazionale, meriterebbe senza dubbio una nuova chance.
L’altro nome “caldo” è Sau. L’attaccante di Tonara, complici anche presunti tormenti fisici, è tornato disponibile per la partita contro la Roma, ma non gli è stata data la possibilità di giocare. E, francamente, vedere mestamente in panchina uno che lo scorso anno ha trovato il gol in ben 12 occasioni, di certo non è positivo. Ci chiediamo, inoltre, come Sau possa trovare la migliore condizione solo con i semplici allenamenti, e non durante un vero e proprio incontro. Misteri che non intendiamo sciogliere.
C’è poi lo strano caso di Victor Ibarbo. In bilico tra centrocampo e attacco, Lopez ha deciso di schierarlo costantemente in fascia, limitando notevolmente il suo raggio d’azione, senza dimenticare che più volte il colombiano è subentrato nella seconda frazione di gioco, spesso quando la “frittata” era già servita. Ibarbo, nel corso delle precedenti stagioni, ha avuto la possibilità di spaziare lungo tutto il fronte offensivo, quando si comprese che fosse un vero e proprio attaccante. L’ideale sarebbe, già dalla sfida contro il Sassuolo, affiancarlo a Pinilla (Nenè è infatti fuori per infortunio), in modo da raccogliere le sponde dell’attaccante cileno, oltre ad essere innescato in velocità dal trequartista.
Ed è proprio il trequartista l’altro ruolo che non ha mai avuto un protagonista durante questa stagione. In principio era Cossu il titolare indiscusso, ma il cagliaritano ha perso col passare del tempo il posto, dando luogo, giornata dopo giornata, al toto-trequartista: si sono alternati, con scarsi risultati, Cabrera, Ekdal e Adryan (entrambi ora fuori causa), fino a gennaio talvolta anche Nainggolan, e Ibraimi. Tutto inutile, non si è riusciti a trovare quell’anello di congiunzione tra centrocampo e attacco che per lungo tempo ha fatto le fortune del Cagliari. Col nuovo modulo il trequartista verrebbe mandato in “pensione”, anche se non pare essere la migliore strategia, perlomeno in questo delicato momento del campionato.
Staremo a vedere come la squadra si approccerà alla prossima partita: che sia 4-3-1-2 o 4-3-3, non sarà un problema. La prerogativa è trovare la giusta compattezza e cercare di far quadrare il cerchio, in tutti i sensi. Pulga, inoltre, dovrebbe cercare di avere polso nelle situazioni difficili e adottare scelte talvolta impopolari per tifosi o dirigenti.
Sabato saranno diverse le assenze, talune pesanti: Adryan, Ekdal e con tutta probabilità anche Nenè. Vecino dovrebbe recuperare. Tuttavia, non si possono trovare alibi: occorrono ancora 5-6 preziosi punti per avere la certezza di rimanere in Serie A, senza che nessuno, però, metta i bastoni tra le ruote.