Hanno aperto gli occhi nell’America del Sud, a 5642 chilometri di distanza l’uno dall’altro, trentacinque anni fa. Entrambi si sono affacciati sull’oceano Atlantico, ma da «finestre» differenti: dal Brasile e dall’Argentina, da San Paolo e da BahÃa Blanca. Rafael de Andrade Bittencourt Pinheiro, paulistano, e Rodrigo Sebastián Palacio, bahiense, condividono il Continente nuovo e le primavere; in passato, pure la voglia di arrivare in Italia per diventare «grandi» e ora, con due squadre diverse, i colori. E domenica, invece, il terreno di gioco in Bologna-Cagliari.
In vetta agli anagrafi – Il brasiliano, nato il 3 marzo del 1982, è il terzo estremo difensore più longevo della serie A, a 35 anni, 8 mesi e 22 giorni (prima di lui, Bizzarri, Buffon, Sorrentino e Puggioni). Nell’organico guidato da Diego López, invece, è secondo, alle spalle di Cossu (37 anni, 6 mesi e 22 giorni). L’argentino, venuto al mondo il 5 febbraio del 1982, è sull’ultimo gradino del podio nella classifica degli attaccanti più anziani: è dietro, a 35 anni, 9 mesi e 20 giorni, a Pellissier e Floccari. Ma è, nella rosa di Roberto Donadoni, il veterano numero uno.
Ancora decisivi – A questa «altitudine», la psiche e il sistema muscolare cominciano a far pagare il conto delle tante stagioni in area di rigore, ma Rafael e Palacio non si tirano indietro. Anzi, sono le ancore alle quali il Cagliari e il Bologna si aggrappano. L’arquero, alla terza stagione in Sardegna, continua a sporcarsi i guanti: da vice-Cragno a titolare, in virtù dell’infortunio del «primo», è reduce da cinque partite consecutive (sei totali). Mentre il delantero, giunto ai Felsinei in agosto, ha disputato undici gare ed è andato a segno per due volte, contro la Fiorentina e il Genoa.
L’Argentina al potere – Cinque duelli, tra il 2013 e il 2015, e un verdetto inoppugnabile: Palacio vince, segna e fa assist; Rafael perde, s’inchina e raccoglie il pallone dalla rete. La prima volta in Coppa Italia, il 18 dicembre 2012: Inter-Verona 2-0, con El Trenza che «imita» l’avversario prendendo il posto di Castellazzi (infortunato). Nei successivi quattro incontri, sempre l’uno a difesa dei pali dei gialloblù e l’altro tra le «bocche di fuoco» nerazzurre, per quest’ultimo tre vittorie e altrettante marcature (26/10/2013, il 2-0 e l’assist del 3-1; 15/03/2014, l’1-0; 11/04/2015, lo 0-2 e cooperatore dello 0-1) e un pareggio (09/11/2014, 2-2, assistenza per i gol). Tra due giorni, al Dall’Ara, una sfida nuova: Brasile contro Argentina, portiere contro attaccante, esplosività contro spietatezza, Rafael contro Palacio.