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Da Assemini a Trigoria percorso comune per tanti

Nunerosi i protagnisti giallorossoblù

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“A fine campionato Muzzi&Ventura vanno via insieme, ma l’uno lontano dall’altro. Anche se a volte, agli incroci del destino, capita di ritrovarsi”. La vena romantica e passionale di Vittorio Sanna, a conclusione di una puntata di “Storie di sport”, sintetizza in modo magistrale l’operato di due grandi della storia rossoblù, artefici del memorabile 4-3 ai giallorossi il 10 gennaio 1999.

Il bomber di Morena trafigge Chimenti (futuro rossoblù) per due volte, la seconda delle quali imbeccato da Cavezzi, prodotto del vivaio giallorosso. Chiude il terzetto di capitolini “isolani” in quella domenica Daniele Berretta.

Due stagioni or sono, alla guida rossoblù vi è Carletto Mazzone, trasteverino doc, che già nel ’93 aveva salutato le rive del Poetto: lo fa per coronare il sogno di una vita, andare ad allenare la “sua” Roma. Non prima però di aver condotto il Cagliari alla qualificazione Uefa.

Compagine dove si è avvalso di Massimiliano Cappioli, oltre che di Moriero, leccese ma transitato a Trigoria. Il Mazzone II faceva affidamento sul Cobra Tovalieri, le cui dodici reti più una non hanno scongiurato la retrocessione. 

Al suo sbarco a Elmas nel ’92, il tecnico ascolano si presentò con un categorico: ” mi manda Ranieri”, essendo il testaccino l’alfiere del “Rinascimento” targato Orrù fra il 1988 e il 1991. 

Mentre promuoveva il Cagliari verso la Serie A, sulle rive del Tevere vi era un altro ex rossoblù:Gigi Radice; tornerà una seconda volta a Cagliari, giusto per ricevere cinque schiaffi dall’Atalanta, con l’esonero già deciso.

Nei tempi moderni Loria e Alvarez hanno rinnovato l’antica “alleanza”, che anche in panchina ha radici lontane: già il Filosofo Scopigno ebbe a guidare anche la Lupa. Non solo “romani” a Cagliari però: Gustavo Giagnoni da Olbia, oltre che il Cagliari, ebbe a guidare il sodalizio giallorosso. Nella sponda opposta questa volta i rossoblù si imbattono in Nainggollan.

Daniel Fonseca ha messo le sue reti a disposizione di ambo le sponde, venendo a segnare al Sant’Elia vestito di giallorosso.

Infine un nome abusato e inflazionato: Daniele Conti.

Domenica il Cagliari si affiderà ancora al suo condottiero, che guarderà dritto negli occhi Totti allo scambio dei gagliardetti, e al quale il primo febbraio 2013 ha scippato nel suo covo il coro “c’è solo un capitano”.

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