Il momento che attraversa il Cagliari, è tale che il numero uno rossoblù Tommaso Giulini, ha preso la decisione di seguire la squadra accomodandosi in panchina al fianco del tecnico Diego Lopez.
Una trasferta che si preannunciava delicata, ha visto la squadra rossoblù esprimere a tratti buone trame di gioco sorrette da un atteggiamento battagliero e determinato, conseguente da un lato dal chiaro volere espresso a più riprese del tecnico uruguayano, ma anche e soprattutto dalla presenza responsabilizzante a pochi metri del rettangolo di gioco del presidente.
Il risultato non ha confortato la prova di Joao Pedro e compagni, ma indubbi segnali incoraggianti sono emersi nel corso dei novanta minuti. In particolare interpreti come Farias, Padoin, Romagna, Faragò e Barella, hanno mostrato di poter proseguire in un evidente processo di crescita. Un percorso che l’avvento di Lopez sembra aver avviato grazie alla combinazione di un modulo che tiene maggiormente conto delle peculiarità dei singoli, e la pretesa di uno spirito rivolto al raggiungimento di un esito positivo in qualunque campo e al cospetto di qualsiasi avversario.
Tali segnali dovranno coinvolgere interpreti che al momento si trovano in un evidente limbo, status al momento giustificabile dall’aver affrontato tre sfide in una settimana e dalla necessità di aver a disposizione tempo ulteriore da dedicare ad un lavoro settimanale incentrato sui dettami della nuova guida tecnica.
Il calendario preannuncia una sfida delicata contro una diretta concorrente, utile a capire la vera identità della formazione isolana, che dalla sfida di Torino dovrà salvare gli aspetti negativi, ma lavorare e correggere in tutta fretta quelli negativi.
Giulini dal canto suo può aver avuto risposte importanti circa la bontà della decisione presa, ma potrebbe essersi reso conto della necessità di attuare qualche intervento in sede di mercato a Gennaio, in modo da correggere una rotta che il prossimo match potrà affermare in quale misura sicura.