I numeri parlano chiaro e la situazione continua ad essere preoccupante per il Cagliari, ora sotto la guida tecnica di Diego Lopez. Diciassette gol subiti dopo le prime nove partite di campionato. Una media di due reti incassate a partita.
Cifre negative, che indicano come lo status della retroguardia rossoblù stia attraversando un momento di crisi che combacia con la settima sconfitta ufficiale (la quinta consecutiva, stavolta per mano della Lazio allo Stadio Olimpico) e il terzultimo posto in classifica (seppure in coabitazione con Genoa, Udinese, Hellas e Crotone).
Una situazione che testimonia chiaramente come ancora ci siano dei meccanismi da aggiustare nello scacchiere tattico della formazione isolana, chiamata già dalla gara infrasettimanale contro il Benevento (unica compagine di A con nessuna vittoria all’attivo) ad una prova di qualità e sostanza, ma soprattutto di continuità di tenuta della retroguardia.
In tal senso, sarà fondamentale l’esperienza del neo tecnico Lopez, che di difendere se ne intende eccome. Il rodaggio del nuovo Cagliari può partire proprio da lì. È evidente che quattro giorni di allenamento sono insufficienti per vedere se le modifiche adottate dal nuovo allenatore daranno i loro frutti o meno, certo è che il Cagliari vuole puntare a spezzare questo incantesimo per rimettersi in carreggiata.