Mentalmente e fisicamente stanco e insicuro. Il Cagliari, in quattro giorni, così si è mostrato col Sassuolo e il Chievo, non raccogliendo un punto, dopo aver esibito la sua parte più bella di fronte alla Spal, regalandosi la vittoria. Il risultato di Ferrara pare aver messo sotto pressione i rossoblu, i quali, per le due successive gare alla Sardegna Arena, sono sembrati concentrati esclusivamente sul risultato, nel rispetto delle tante aspettative. Un doppio successo divenuto assillante, da conquistare perché l’opportunità di raggiungere i 12 punti era ghiotta, di quelle che – favori del calendario a parte – non sarebbero capitate di nuovo.
Ma l’obbligo di vincere non sempre dà una carica in più, permettendo di sfoderare i propri colpi in modo letale. Anzi, in alcuni casi porta alla perdita del controllo delle capacità , col ragionamento offuscato e l’irrigidimento dei muscoli, che non consentono di imbastire un’azione fluida. Quindi, diminuiscono le possibilità di fare la differenza. Ed è questo, con tutta probabilità , che è accaduto alla squadra di Massimo Rastelli nei faccia a faccia con emiliani e veneti.
La classifica non preoccupa, i 6 punti messi nel groppone sono, per ora, un buon salvagente. Il prossimo impegno del Cagliari, prima delle sosta per le nazionali, è col Napoli, che lo attende al San Paolo nell’anticipo domenicale delle 12.30. Al vertice insieme alla Juventus e reduce dalla vittoria in Champions League, la formazione guidata da Maurizio Sarri, almeno sulla carta, è un ostacolo insormontabile. Ancor di più in questo primo scorcio di stagione, nel quale gli azzurri rifilano tre reti a chiunque si ponga sulla loro strada.
Però, per Marco Sau e soci, che da martedì lavorano ad Asseminello e hanno voglia di ritrovare la retta via, la sfida col Napoli calza a pennello. Infatti, il fascino e il calore – seppur per la maggior parte partenopeo, ma ci saranno anche i tifosi sardi – del San Paolo danno un carica in più; e poi, l’alto livello dell’avversario consente di giocare, sì con attenzione e concentrazione, ma pure con la mente più sgombra.
Sarà la prestazione il fattore più importante, perché se risulterà positiva consentirà ai rossoblu di (ri)acquisire fiducia, consapevolezza nei propri mezzi e del percorso intrapreso ed entusiasmo, per quanto un’eventuale sconfitta possa darne. Dopo non aver sfruttato i 180’ consecutivi alla Sardegna Arena, il Cagliari, per uscire dalla mini-crisi e in vista della preparazione anti-Genoa di due settimane, ha una nuova opportunità per ripartire: si chiama Napoli.