Due sconfitte all’esordio caratterizzate da un buon gioco, seguite da due vittorie convincenti valevoli ad inaugurare la Sardegna Arena e a infliggere una severa lezione a chi con poca gratitudine aveva appena abbandonato la barca, erano bastate per spingere tifosi e addetti ai lavori verso teorie eccessivamente speranzose.
Le due débâcle inaspettate con Chievo e Sassuolo di fronte al pubblico amico, in men che non si dica hanno fatto sprofondare il Cagliari e l’ambiente circostante in un clima disfattista e fortemente depresso. Un Rastelli che sembrava sulla via della definitiva consacrazione e finalmente in grado di garantire un’identità ben precisa alla squadra, ora deve fare i conti con le prime voci che lo designano come in forte pericolo.
Tale clima, caratterizzato da mancanza d’equilibrio, poco coadiuva la crescita della formazione rossoblù. Una squadra costruita con qualche pecca, che tuttavia annovera al proprio interno le risorse necessarie al fine di collocarsi stabilmente nelle posizioni di centro classifica.
Piccoli infortuni, uniti ad una condizione in netto ritardo di diversi interpreti, stanno ostacolando un processo che sembrava ben avviato ed in grado, attraverso un gruppo unito e orientato verso un idea comune, di sopperire alla mancanza di giocatori che potessero con le loro giocate trascinare il gruppo.
Tra le convinzioni che spingevano Rastelli e i suoi ragazzi verso l’Europa e altre che temevano per un coinvolgimento nella lotta per non retrocedere, esiste una via di mezzo, utile da un lato a creare opportune consapevolezze e dall’altro a non dimenticare la natura “operaia” della compagine isolana.
Solo ed unicamente attraverso tale atteggiamento sarà possibile rimanere al riparo da facili entusiasmi o sprofondare repentinamente in stati d’animo difficilmente gestibili.
Certezze che sembravano oramai raggiunte, hanno lasciato lo spazio a numerosi dubbi che coinvolgono Rastelli e solo. Recuperarle al più presto diventa un compito pressante per l’allenatore campano in primis, onde evitare l’apertura di un capitolo che, poche settimane fa rappresentava una fattispecie difficilmente immaginabile.