Il campionato è iniziato da poche giornate, ma il Cagliari deve già iniziare a fare i conti con danni provocati principalmente da tre fattori scatenanti: gli infortunati, gli acciaccati (specialmente dopo le due sfide ravvicinate contro Spal e Sassuolo che la squadra di Rastelli ha dovuto affrontare nel giro di pochi giorni) e la mancanza di riserve di qualità.
Per la formazione isolana, è già tempo di attivare la modalità “survival”, ovvero quella di riuscire a resistere a un tipo di situazione così complicata. Gli ultimi due incontri ufficiali hanno dato segnali molto chiari.
Alcuni giocatori (vedi Pavoletti e Ceppitelli) hanno accusato dei problemi muscolari (e potrebbero essere in dubbio per la partita di domenica contro il Chievo Verona alla Sardegna Arena), altri erano allo stremo delle forze (Cigarini e Pisacane per esempio) per via appunto degli impegni a distanza di poco tempo gli uni dagli altri.
Questi due aspetti, tuttavia, sono direttamente collegati anche al fatto che la coperta della rosa rossoblù è attualmente molto corta e al limite, poiché, analizzando i vari reparti a disposizione di Rastelli, emerge chiaramente come manchino in alcuni ruoli chiave delle alternative importanti che possano garantire al Cagliari non solo di avere un assetto più solido ma anche di attuare rotazioni durante il corso del torneo.
L’incubo peggiore della scorsa stagione, si è magicamente materializzato nuovamente anche in questo campionato: ora i rossoblù sono necessariamente chiamati ad una risposta di grande forza e di umiltà per riemergere.