Rastelli vive il terzo anno consecutivo alla guida della compagine rossoblù, proseguendo in un percorso che sembra destinato ad inserirlo tra i tecnici a cui prestare particolare attenzione nel panorama italiano.
L’anno d’esordio caratterizzato dall’obbligo pressante dell’immediata risalita e quello successivo votato al raggiungimento della salvezza, hanno restituito l’immagine di un allenatore concreto, capace di raggiungere gli obiettivi prefissati, ma non di rado circondato da diversi dubbi e critiche circa le sue reali capacità .
Il torneo appena iniziato ha visto un Cagliari nuovo, diverso, orientato verso il raggiungimento del risultato positivo attraverso un’identità precisa e condivisa.
Una rosa completa e profonda, ma orfana di giocatori eccessivamente concentrati sul proprio tornaconto piuttosto che su una causa comune, costituisce uno dei fattori principali del cambio di rotta. Infatti salvo qualche interprete in prepotente ascesa, il livello del gruppo rossoblù vede un sostanziale equilibrio, sgravando un Rastelli più sicuro e consapevole dal dover fare i conti con personalità ingombranti e difficili da gestire.
Tre gare sono un campione ridotto al fine di poter esprimere giudizi perentori, tuttavia la strada intrapresa foraggia l’idea di una squadra maggiormente compatta e ben disposta a seguire i dettami del proprio allenatore.
La nuova casa, un pubblico coinvolto ed entusiasta, un gruppo coeso e un Rastelli capace di far ricredere anche i più scettici, possono rappresentare ingredienti importanti e decisivi per raggiungere qualcosa di più di una comunque preziosa salvezza. La Spal e il suo centravanti si prospettano come la sfida perfetta che consenta di sfruttare appieno il nuovo vento che sospinge la formazione rossoblù.