Più forte di tutto e tutti. L’ennesima dimostrazione di come Fabio Pisacane sia diventato un tassello imprescindibile per il Cagliari allenato da Massimo Rastelli è arrivata ieri contro il Crotone, alla prima della nuova Sardegna Arena.
Interventi sempre decisivi, tanta sicurezza e per gli avversari affrontarlo diventa un serio problema, perché significa che da quelle parti non si passa. Ma non solo. Pisacane va anche oltre: mette tutto sé stesso in tutte le partite, con intelligenza tattica, concentrazione massima e una cattiveria agonistica degna dei migliori del ruolo, oltre ad avere una costanza di rendimento davvero invidiabile (aspetto molto importante per giocare ad alti livelli, specie in un campionato così complesso come la nostra Serie A).
Eppure, per l’ex Avellino, arrivano anche le critiche, che però passano decisamente in secondo piano, perché la vera legge nello sport più bello al mondo è solamente il campo e nient’altro. E Pisacane sfrutta questa regola alla perfezione in ogni partita che gioca.
Un esempio per l’ambiente isolano e per tutti i suoi compagni di squadra, fatto di professionalità e tanta volontà. Andato via Bruno Alves verso Glasgow, sembrava che nella difesa rossoblù mancasse un vero e proprio leader, ma in realtà Rastelli già sapeva di averne uno in casa, ovvero quel ragazzo cresciuto nei Quartieri Spagnoli nato per giocare a calcio e che ora è il faro di una squadra di grande tradizione come il Cagliari.