Correva l'anno 2014, era tempo d'estate e tempo di mare. L'anno di Zeman e dei sogni sotto l'ombrellone, quello dei progetti stellari rivelatisi meteore. La campagna acquisti impazza, si punta su giovani di talento e si sa, quando si parla di sogni calcistici si parla spesso portoghese, sponda brasiliana.
E fu così che in quei giorni impazzarono sul web i video del talento verdeoro bloccato dal Cagliari: Caio Rangel da Silva. Diciotto anni, fisico alla Neymar e pari talento dello scarpino del suo omologo. Però il ragazzo sembra davvero un crack, il Cagliari punta il dito e dice "lo voglio". Stacca l'assegno a sette cifre e si porta in Sardegna uno dei pacchi più clamorosi degli ultimi vent'anni.
Perché Caio sa dribblare ma capisce la tattica come l'arabo, e in un anno mette insieme otto presenze in tutte le competizioni ed una retrocessione. Il giovane funambolo ha bisogno di cambiare aria, e in due anni i sardi lo mandano ovunque in prestito, ma Rangel non si impone da nessuna parte.
Ora l'ennesimo ritorno. Oggi Caio ha 21 anni ed è un giocatore del Cagliari, anche se a tempo determinato. Durante questa sessione farà nuovamente le valigie e oggi, più che mai, i rossoblù sperano quantomeno in una cessione a titolo definitivo, per rientrare anche minimamente nello sciagurato investimento di tre anni fa.